DIFENDIAMO L’AMBIENTE- IL “DRAMMA” DELLE STRADE INTERPODERALI DELLE SERRE: “UNA VALLE DI LACRIME” E FANGO.





GIUSY RUSSO - “Negli enti pubblici c’è stato un inadeguato esercizio delle funzioni da parte degli amministratori (…)i quali hanno operato con criteri di gestione personalistici e di favoritismo contrari al corretto uso delle risorse ed ai criteri di economicità e trasparenza della spesa”. A pronunciarsi in questo senso non è il solito oppositore di turno,bensì la Corte dei Conti,in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario. E’ curioso pensare che con 11 sentenze la stessa Corte ha giudicato ben 7 sindaci e vari assessori. Ma forse, cosi curioso non è:della serie,siamo alle solite! E siamo a Cariati,con occhi attenti e corrugati sulle strade interpoderali di Palumbo e Macchia,(e non sulla fantomatica “strada della morte”,almeno per ora); il sole di una giornata tranquilla bacia il verde,il “polmone verde”,che orna le terre e i poderi di queste località,”miniere d’oro” secolari dei coltivatori e degli agricoltori cariatesi.
Da lontano,il miraggio;da vicino,il dramma: strade disastrate e strette,attraversate da buche e voragini pericolose di notte e impercorribili con nessun tipo di mezzo quando piove. Uno dei mille sprechi nel nostro paese,forse il più insensato,trattandosi di terreni seminativi,su i quali respirano uliveti e germogliano materie prime. Oltre al dramma,anche la beffa: nascosta in quei magnifici posti,coperta e scaldata dall’erba,una discarica di amianto,che,come ben sappiamo, è causa di tumori polmonari per i quali non si conosce ancora cura. E per finire,la chicca: questa sorta di “Beirut” è agghindata da un antenna misteriosa,pericolosa e abusiva;pare che vi sia stata piazzata senza autorizzazione.
E’ il solito tarlo giacente sul ramo di ciliegio,libero di muoversi sui suoi colori e di divorare senza pietà e ritegno la sua consistenza. Lasciato libero da chi dovrebbe ottemperare a doveri di economicità,di trasparenza e corretto impiego delle risorse. Sarà la solita amministrazione inadempiente? Sarà il solito gruppo politico incurante? O è forse il riflesso della mentalità ancestrale e cementificata dei cittadini, fittiziamente assecondata ,per la ricerca di uno pseudo consenso,dagli uomini di potere,premurosi di far sorridere e divertire il paese e reticenti nell’affrontare quei problemi che,più di ogni altro,meritano attenzione.
Purtroppo, quando si tratta di conciliare le varie cose, sorgono ulteriori problemi; proviamo pure a negare ai cittadini le varie serate di tarantelle o i caffè filo culturali, proviamo pure a limitare gli sprechi di denaro organizzando eventi e feste,dove si troverà la soluzione del problema? Quale politico è disposto ad affrontare il malcontento di una cittadina che non è mai paga e soddisfatta?
Troppe domande ma nessuna risposta esauriente e soddisfacente. Vi sono questioni prioritarie che non possono essere cestinate nel dimenticatoio,vi sono seri problemi che vanno oltre il decoro e l’immagine; Cariati e l’intera Calabria sono ricche di risorse, lasciate a marcire dal tempo e dall’incuria,e il sogno dello sviluppo sfuma sempre di più. La parola d’ordine è la solita: investire.
Investire nel paese dei “balocchi”e degli sprechi non avrebbe molto senso; bisognerebbe operare una svolta non solo nelle intenzioni e nei fini perseguiti da chi sta al vertice,ma soprattutto nella mentalità dei molti e dell’opinione diffusa,divisa tra il “bello” e l’ “utile”; la causa,tuttavia,non è tanto l’”odissea degli sprechi”quanto lo scambio tra favori e tangenti che mandano il bilancio in rosso,senza che nessuno si preoccupi mai di verificare la destinazione delle somme che,a quanto pare,vengono normalmente e puntualmente corrisposte.
Si è detto che “senza i pantaloni le scarpe non servono per camminare”;errore:nessuno si è mai spogliato del proprio oro per costruire,pezzo dopo pezzo,fatica su fatiche,un paese migliore.

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