122 PARLAMENTARI CON "SECONDO LAVORO", INCHIESTA DE "IL PUNTO"





(AGI) - Roma, 11 mar. - Sono ben 122 i parlamentari che, oltre a sedere su uno scranno in Parlamento, ricoprono incarichi anche a livello locale. Esattamente sono 81 deputati e 41 senatori, il 12,9% del totale. E' quanto rivela un'inchiesta esclusiva che sara' pubblicata dal settimanale Il Punto in edicola da domani. In particolare, i presidenti di giunta provinciale sono 9, i consiglieri provinciali 16, i sindaci 35, i vice sindaci 4, gli assessori comunali 7 e infine i consiglieri comunali 55. Secondo i dati elaborati dal settimanale Il Punto, a guidare la classifica dei partiti con piu' deputati e senatori impegnati anche a livello locale e' la Lega Nord: su 86 parlamentari leghisti, ben 38 sono amministratori comunali o provinciali (pari al 42,2%). Seguono l'Udc con il 17,6%, il Pdl con il 12,1%, il gruppo misto con il 9,1%, il Pd con il 5,9% e l'Idv con il 5,5%. Ma c'e' chi non si accontenta del "secondo lavoro": 8 parlamentari hanno addirittura tre potrone. Di questi, 4 onorevoli sono stati eletti in Parlamento ed hanno anche due incarichi in Enti locali: sono Antonello Iannarilli (Pdl), Giovanni Fava (Lega Nord), Cesare Marini (Pd) e Cesare Monti (Lega Nord). Altri 4, invece, occupano uno scranno nelle aule parlamentari, oltre ad uno in un Ente locale ed un altro al governo: sono Altero Matteoli (Pdl), Mario Mantovani (Pdl), Paolo Romani (Pdl) e Daniele Molgora (Lega Nord). Proprio a questi quattro parlamentari, il settimanale Il Punto dedica la copertina del prossimo numero con il titolo "Li chiamavano trinita'". "In Italia, se un dipendente pubblico con famiglia monoreddito, figli a carico e magari l'affitto o il mutuo da pagare, si trova un secondo lavoro", ha commentato Alessandro Cicero, direttore editoriale de Il Punto, "viene giustamente punito ai termini della legge vigente. Viceversa, se un qualsiasi parlamentare, che riceve uno stipendio cospicuo, che dovrebbe rispettare le leggi e magari dare anche il buon esempio, ha due o addirittura tre incarichi contemporanei, nessuno protesta. Come mai, ci chiediamo in questa inchiesta esclusiva, per una parte le regole valgono e per un'altra no?"

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