PASQUA: LE MANI DEI CLAN SULLA RAPPRESENTAZIONE? VESCOVO LA VIETA





(AGI) - Sant'Onofrio (Vibo Valentia), 5 apr. - Amarezza, delusione e sconcerto. Sono questi i sentimenti che serpeggiano a Sant'Onofrio, un comune alle porte di Vibo Valentia. Per la prima volta nella storia, ieri, giorno di Pasqua, non si e' tenuta la tanto attesa "Affruntata", la coinvolgente rappresentazione religiosa tra la Madonna ed il Cristo risorto, mediata da San Giovanni, ricordata in molte piazze calabresi. A farla saltare e' stato il vescovo della diocesi, monsignor Luigi Di Renzo, in seguito ad una intimidazione a colpi di arma da fuoco avvenuta la notte prima contro l'abitazione del priore della confraternita del santissimo Rosario, Michele Virdo', da ricondurre alla manifestazione religioda. Considerato che la l'"Affruntata" era monopolizzata dai clan locali, anche quest'anno il presule aveva raccomandato al parroco e al priore di non darla in appalto agli 'ndranghetisti. Le decisioni del priore probabilmente hanno causato l'intimidazione della scorsa notte. Per tutta la giornata di ieri il comandante della locale stazione dei carabinieri, Sebastiano Cannizzaro , e' stato impegnato nelle indagini al fine di poter risalire agli autori dell'intimidazione, con tutta la comunita' in subbuglio nella speranza che si possa ripetere la funzione religiosa. Ma perche' tanto interesse della 'ndrangheta alla manifestazione eligiosa?. A rivelarlo in alcune dichiarazione e' stato il pentito Rosario Michienzi, del luogo, autista del commando della strage dell'Epifania consumata negli anni '90 a Sant'Onofrio stesso. Michienzi asserisce che tutti i "picciotti" che vengono "battezzati" durante l'anno, dovranno fare la loro prima apparizione pubblica in occasione dell'"Affruntata" portando sulle spalle la statua di San Giovanni, segno di forza e di comando

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