Tutto l’UDC si schiera al fianco di Francesco Cosentito, e condanna il “sovietic” comportamento dell’Amministrazione che “vieta ogni critica a quanti si oppongono al potere”




CARIATI – Pasquale Loiacono -Fuoco alle polveri: la campagna elettorale per le provinciali, ancorché alimentata da questioni prettamente locali, sembra entrare nel vivo.
Prepariamoci, dunque, ad un lungo periodo di stillicidio che ci traghetterà alla stagione dei veleni, con tanto di colpi di bassi e fuori misura: qualche pugile rimarrà al tappeto.
Riepilogo: il candidato dell’Udc, Francesco Cosentino, biasima certe azioni dell’esecutivo civico, relativamente ai lavori in corso per la protezione della costa, che provocano “l’ira funesta” del Palazzo il quale replica, invero attraverso toni e accenti vigorosi, tanto da provocare la reazione, composta, del segretario centrista Domenico Liguori: “Ancora una volta questa amministrazione, o soltanto il suo ufficio elettorale, non riesce a rispondere in modo serio e preciso alle questioni poste, facendo riaffiorare, come sempre, il carattere aggressivo e rude che la contraddistingue.
L’Udc riafferma che la “candidatura di Francesco Cosentino (sempre alla competizione elettorale della provincia) è maturata da una decisione unanime di tutti gli iscritti, compresi i rappresentanti di tutti i centri che costituiscono l’intero collegio elettorale, rappresentati da un direttivo intercomunale che democraticamente, e senza nessuna forzatura, ha deliberato in merito”.
Ne deriva che il governo locale di Cariati, “o chi per esso, non può permettersi di criticare quello che avviene in casa altrui: ci si preoccupi, piuttosto, di cosa succede e come vengono imposte certe scelte all’interno della propria eterogenea maggioranza, un miscuglio originalissimo che spazia da destra a sinistra, governata secondo le logiche spartitorie del defunto partito socialista”.
Nel gran guazzabuglio che regna a Palazzo Venneri, sede della municipalità, si “continua ad amministrare secondo metodi e criteri di bulgara memoria, condivisi solo dal sindaco e dal suo sbrindellato entourage, compreso l’organo di propaganda istituzionale: c’è da rabbrividire”.
Liguori esprime e ribadisce la solidarietà del partito al candidato Cosentino, “oggetto di una contumelia oltraggiosa che offende anche chi gli sta vicino: abbiamo scelto una persona giovane, un professionista preparato, serio e dalla moralità cristallina. Noi crediamo davvero nel rinnovamento della politica, consapevoli come siamo che il futuro della nostra terra appartiene a chi, piuttosto della via, comunque dolorosa, dell’emigrazione, sceglie di rimanere in trincea, a combattere contro certi “mostri”, cloni di una concezione arcaica dello sviluppo, asserviti al potere per il potere”.
A proposito di interesse collettivo e trasparenza, il partito di Casini chiede al primo cittadino, Filippo Giovanni Sero, “se rientra nel suo modo di amministrare anche la tutela delle aree pubbliche e la loro manutenzione, come nel caso della villetta pubblica di Via Quasimodo, abbandonata dall’incuria istituzionale. Con buona pace dei sani propositi sbandierati sulla cura e salvaguardia dell’ambiente

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