LA SANA SATIRA DEL PONTE-ONLINE - 5 PER MILLE: FESTINI, CAPPELLINI E T-SHIRT OGNI RIFERIMENTO A FATTI O PERSONE E' PURAMENTE CASUALE - NELLA SEZIONE VIDEO ABBIAMO PUBBLICATO LA VERSIONE MUSICALE






L’idea l’ha concepita quel volpino di Micuzzo Tremonts, uno che se si guarda al mattino nello specchio si rovina tutta la giornata: “Chiediamo ai cariatesi di donarci il loro 5 per mille della dichiarazione IRPEF; a loro non costa nulla e noi ci facciamo un bel gruzzoletto”.
Gli sguardi di assessori e sindaco s’incrociano per qualche istante, pensosi.
Catàvur si liscia la barba: “Ed io cosa ci guadagno?”
Erre Moscia arrota la lingua e già pensa ad investimenti futuri.
Peppe Din Don, come al solito, non ci ha capito nulla e continua a dormire.
Pippi Calzelunghe è con la mente su una nave da crociera.
Solo Mastro Lindo realizza compiutamente quanto proposto da Micuzzo Tremonts: “In verità vi dico che i soldi per festini, cene e colossali bevute di champagne li abbiamo finiti. Per l’inaugurazione della prossima opera pubblica dovremo accontentarci dell’acqua, e nemmeno quella minerale. Quindi, in verità, spero che vogliate esaminare con cura l’indicazione di Tremonts”.
Catàvur non ci pensa due volte: “Per conto mio sono favorevole. Devo comprare le corde della chitarra che sono salate nell’ultimo concerto. Poi ho necessità di compiere un viaggio in Australia per completare il Cd sull’emigrazione dei cariatesi: “La tarantella del canguro”.
Peppe Din Don comincia a russare. Erre Moscia gli da una gomitata: “Sveglia”. Lui strabuzza gli occhi: “Ma sono 4 anni che dormo! Fate quello che volete. Per me va tutto bene”. E torna a poggiare il capo sulla scrivania.
“Dunque – riprende Mastro Lindo – mi pare che siamo tutti d’accordo”.
Pippi Calzelunghe prova ad accennare qualcosa, ma è placcato da Erre Moscia: “Zitto tu, che è già tanto se ti abbiamo convocato”.
Pippi emette un miagolio con quella vocina così tenera che si taglia con un grissino: “Scusa. Ciao. Miao”.
Ma ecco il colpo di scena: irrompe Topo Gigio.
Tutti s’inchinano con deferente rispetto. Mastro Lindo addirittura s’inginocchia e gli bacia l’indice della mano destra, quello col quale fino a qualche minuto prima s’era scaccolato per bene: “Oh mio Signore, eletto fra gli eletti, principe della politica, faro degli oppressi, luce dei derelitti, stella del mattino, approdo dei naufraghi, speranza dei perseguitati, in verità non ti aspettavamo”.
Topo Gigio sembra infastidito. Si toglie la corona e sbotta: “Vi avevo ordinato di non assumere nessuna decisione senza di me, o avete già scordato che il Porto è mio; il Cinema Teatro è mio e la Bandiera Blu l’ho comprata io? E tu, Tremonts, ricorda quel che ho dovuto patire per tuo fratello”.
Tremonts china il capo in segno di assenso e devozione e rammenta quando, non volendo favorirlo in modo smaccato, Topo Gigio assume il fratello attraverso un regolare e severo concorso al quale partecipano anche tre pesci rossi.
“Comunque – si rabbonisce Topo Gigio – visto che abbiamo dilapidato tutto in festini; cappellini; t-shirt; premi vari; tarantelle; studenti stranieri; bandiere; discussioni coi turisti; cooperative di mogli, zii, cugini, e affini sino al quinto grado; senza contare che siamo TORCHIATI costantemente, mi pare cosa buona e giusta accettare il modesto contributo che ci darà il nostro amato popolo. E poi non scordate che devo cambiare la barca e………”
“Maestà – prova a dire Pippi Calzelunghe – ma i vecchietti?”
“Come osi interrompermi? Che m’importa dei vecchietti? L’anno scorso non abbiamo forse speso decine di migliaia di Euro per il Viagra?.
“Ma se erano mentine”, osa replicare Pippi Calzelunghe.
E Topo Gigio: “Mentine o non mentine, ruggisce, io penso al mio futuro, ho in programma di rilevare un paio di ristoranti, una fuoriserie ed un cottage in Val Tellina”.
“Su, su, allegria. In fondo ci è andata bene – esulta Catàvur imbracciando la chitarra senza corde per dedicare ai presenti la “Taranta al 5 per mille” di cui vi presntiamo una strofa:
Con il vostro 5 per mille
Ve lo giuro farem faville.

Questo canto, questo voglio
Per il ben del portafoglio.

Orsù paisà! Non t’incazzare
Versa tutto senza fiatare.

Come dice Berlusconi
Ti mettiam le mani in tasca
Ci farem tanti milioni
Da riempirci un’intera vasca.


Scoppia un applauso fragoroso per Catàvur, l’unico che viene pagato 5 mila Euro per suonare e 10 mila per non suonare.
Mastro Lindo invita a contenere l’entusiasmo: “Carissimi, in verità vi dico che il nostro progetto di spremere come limoni i cariatesi procede a gonfie vele. Ormai li abbiamo lasciati praticamente in mutande. Ma prima o poi, in verità, ci toglieremo lo sfizio di vederli nudi. Tutti nudi devono andare, peregrinando per le vie del paese, che così diventerà la prima città abitata completamente da nudisti. Anzi, in verità, dovremmo dare noi per primi il buono esempio”.
La riunione finisce così, senza intoppi.
Qualcuno sveglia Peppe Din Don che si lamenta: “Ma abbiamo già finito? Peccato: stavo sognando Topo Gigio che urlava come un forsennato perché voleva tutto per lui il 5 per mille. Mah, che tempi!”
Micuzzo Tremonts ha piazzato un altro dei suoi geniali colpi. In famiglia ha sistemato praticamente tutti. Non gli resta che trovare un posto al cane, al gatto, ai pesciolini rossi e a tutto il cucuzzaro.

P.S. Questa nota è stata scritta grazie al resoconto inviatoci dall’Usignolo, praticamente l’unico fornitore di servizi che sia stato pagato. Profumatamente. Lui, il 5 per mille, tanto, non lo paga.



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