DISSESTO: "IL COMUNE DI CARIATI SAREBBE IN UNA SITUAZIONE DI GRAVE DISSESTO E VIOLAZIONE DEI PRINCIPI CONTABILI IN PARTICOLARE DELLA VERIDICITA'" - LO HA AFFERMATO IL DOTT. CATALDO DE NARDO





Publichiamo in modo integrale la relazione che il dott. Cataldo De nardo, ha lettonel corso dell'incontro delle opposizioni, tenutosi oggi pomeriggio nel Centro Sociale, sulla grave situazione finanziaria del Comune di Cariati, ormai sull'orlo del dissesto finanziario.
Nella giornata di domani pubblicheremo le interviste realizzato nel corso di questo incontro.

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Si rappresenta agli Organi in indirizzo la preoccupazione fortemente avvertita dalle forze politiche di opposizione in ordine alla situazione della finanza locale del nostro Comune, i cui aspetti drammatici sono stati denunciati a più riprese su vari organi di stampa, oltre che con petizioni e memorie scritte dell’opposizione consiliare.

Se può apparire anacronistica la preoccupazione dello stato di salute del bilancio comunale, non altrettanto può dirsi dello stato di assoluta insolvibilità del Comune di Cariati nei confronti di fornitori, appaltatori e prestatori d’opera a vario titolo, con gravi ripercussioni sull’intera economia locale ed anche sull’ordine pubblico, perché i lunghi ritardi e dilazioni, nel mentre lasciano ampi spazi di discrezionalità (recte : arbitrio) nei pagamenti, generano esasperazione o servile sottomissione al potente di turno.
Solo alcune cifre per dare l’idea della gravità della situazione :
- l’ufficio di ragioneria del Comune ha “certificato” ( nota scritta del 26.5.2010 prot. n. 7948 ) l’esistenza di liquidazioni effettuate per circa € 2.500.000,00 (duemilionicinquecemtomila/00 euro) allo stato non pagate per mancanza di cassa; ciò si riferisce solo alle “liquidazioni” effettuate alle quali vanno aggiunti i pagamenti non ancora effettuati dovuti in base a contratto od altro titolo per forniture e/o prestazioni ricorrenti.
- L’ufficio tecnico del Comune, su formale richiesta dell’opposizione, non ha potuto “certificare” l’importo delle fatture giacenti perché "oberato di lavoro" (nota scritta del 27.5.2010 prot. UT 2555). E’ veramente arduo effettuare una seria ricognizione dei titoli di spesa non liquidati né pagati.
La mancanza di un registro delle fatture in entrata, fa sì che detti documenti contabili sfuggono al controllo della ragioneria e dell’organo di revisione, i quali ne disconoscono l’esistenza.
- Il Comune di Cariati versa in costante anticipazione di cassa mantenuta ai massimi livelli, circa un milione e mezzo di euro, a cui va aggiunto l’utilizzo, per pagamenti vari, di somme con vincolo di destinazione non considerate peraltro ai fini del tetto massimo dell’ anticipazione di tesoreria ammissibile.
- Esistono numerosi procedimenti giudiziari a carico del Comune di Cariati, alcuni con sentenza di condanna senza che ci sia alcuna traccia nel bilancio comunale e neppure nelle verifiche degli equilibri di bilancio.
- In presenza di una situazione così deficitaria, in barba ad ogni norma non solo contabile, ma di buon senso, l’esercizio 2009 viene chiuso con un avanzo di amministrazione libero, senza alcun vincolo, di €. 1.238.576,07 (unmilioneduecentotrentottomilacinquecentosettantasei/07 euro) e presenta al 31 dicembre 2009 un fondo di cassa di € 240.477,39 , mentre tra i residui passivi alla stessa data risulta un debito nei confronti del tesoriere di €. 1.304.416,17 per anticipazione di cassa effettuata al Comune e non ripianata al 31.dicembre.
Come si fa ad essere nello stesso momento creditore e debitore dello stesso soggetto ? Il saldo deve essere uno soltanto : o è attivo o è negativo.
Nel caso del bilancio consuntivo 2009 del Comune di Cariati, quale è la verità?
- La “falsità” dei dati di bilancio è di tutta evidenza se solo si considera la massa dei residui attivi riportati, molti dei quali provenienti dal lontano esercizio 1984 e seguenti, privi di ogni riferimento ai titoli obbligatori che ne devono giustificare l’origine e la permanenza.
Con una recente delibera di variazione di bilancio della Giunta Comunale ( n. 128 del 17.6.2010) viene utilizzata una quota (€. 130.000,00 circa) di quell’avanzo di amministrazione, la cui consistenza è tutta da dimostrare, in assoluto spregio al disposto dell’art. 187 T.U. 267/2000, che tra l’altro indica le priorità di utilizzo senza alcuna possibilità di diverso impiego.
Tutto lascia prevedere che nel corso dell’anno, essendo alla vigilia delle elezioni, si farà man bassa dell’intero avanzo, la cui consistenza oltre a non essere fondata a livello giuscontabile, va comunque utilizzata nella sua entità reale secondo le priorità fissate dall’art. 187 sopra richiamato.
Nonostante la grossa consistenza dell’esposizione debitoria, apparente e sommersa, il Comune continua in attività a dir poco “incoscienti”, ricorrendo a forniture e prestazioni varie, spesso voluttuarie, senza impegni contabili e, ancora più grave, senza alcuna copertura finanziaria, sull’onda di un assunto irresponsabile : “ poi si vedrà…….”
Per sopperire alla carenza di cassa viene richiesto il pagamento della TARSU ANNO 2010 in due rate con scadenza 7 giugno e 7 agosto 2010, cioè con largo anticipo rispetto alla conclusione dell’esercizio.
Nessuna considerazione per i rilievi mossi in più circostanze dalla Corte dei Conti Sezione Controlli sulla contabilità del Comune, né alcuna iniziativa per arginare, e non dico ripianare, il disastro.
Quello che conta è fare spettacolo perché alla gente (è quella che poi da il voto) non interessano i principi contabili che regolano la finanza comunale. I creditori sono diventati “succubi” di tale sistema, sostenuti solo dalle promesse e dalla speranza di un soddisfo che prima o poi dovrà arrivare.
E così il futuro del Comune è segnato.
Intanto si continua a “spandere” per “impressionare” l’immaginario collettivo e riconquistare il governo cittadino: nella prossima primavera ci sarà il rinnovo del Consiglio Comunale
E che dire del “patto di stabilità”?
Rispettarlo, sulla carta, per non incorrere nei vincoli di legge, è un gioco da bambini : basta non impegnare e/o non pagare le tante forniture e prestazioni, sempre nell’ottica del “poi si vedrà….”.
Intanto la massa del debito sommerso, in mancanza di qualsivoglia senso di responsabilità da parte dell’Amministrazione comunale, tende sempre ad aumentare fino a quando non “scoppierà” in tutta la sua eccezionale dimensione.
Il Comune sarà così esposto all’aggressione dei tanti creditori ai quali non facilmente si potrà dire di rivalersi sugli amministratori o funzionari che hanno ordinato la spesa senza il previo impegno.
Per ora la tattica consiste nel dilazionare il più possibile il tempo dell’”esplosione”, ricorrendo a mistificare la realtà con espedienti e illeciti di varia natura.
La nostra preoccupazione dunque guarda al futuro che si prospetta veramente nefasto, specie se dovessero ritardare i controlli che l’ordinamento prevede per evitare o limitare gli effetti del dissesto già in atto, pur in un’ottica assai rispettosa dell’autonomia locale, che comunque non può penalizzare l’economia locale né comportare ulteriori costi a carico dei cittadini quale conseguenza di una gestione scellerata non curante delle regole poste a tutela dell’ordinamento democratico e civile.-



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