IDV, MPA, PD, UDC, LISTA PER CARIATI DENUNCIANO LA MANCATA APERTURA DELLA RIABILITAZIONE CARDIOLOGICA PUR ESSENDO ARRIVATA DA OLTRE UN MESE L’ATTREZZATURA – PERCHE’ SI TACE SUL PROBLEMA ?





CARIATI – (p. l. ) - Ancora ospedale in primo piano; ancora un patto, ancorché solenne, non mantenuto.
Le strumentazioni per l’apertura della riabilitazione cardiologica giacciono da oltre un mese e mezzo in uno stanzone della struttura, ancora incellofanati.
Avrebbero dovuto trovare posto nel piano che ospitava la ginecologia e l’ostetricia ma, spiega una nota congiunta di Idv, Mpa, Pd, Udc e Lista per Cariati, “per una manciata di Euro, veramente pochi spiccioli, ad oggi i lavori di ristrutturazione e messa a norma i quei reparti non sono stati incredibilmente ultimati”.
I partiti politici citati rammentano che “la riabilitazione cardiologica è uno dei cinque punti frutto della contrattazione sottoscritta il 25 agosto 2009, alla presenza del prefetto, dall’allora direttore generale dell’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza, Franco Petramala, e dal sindaco di Cariati, Filippo Giovanni Sero, a seguito della dura contestazione e sommossa popolare sfociata nell’occupazione della strada statale 106 per ben tre giorni. Perché adesso questi ritardi, pur avendo tanti spazi da utilizzare e personale medico ed infermieristico?”
Ed ecco che la “pax politica” costruita proprio attorno alle note vicende sul futuro del “Vittorio Cosentino”, riappare in tutta la sua evidente fragilità: “Siamo costretti, ancora una volta, ad evidenziare l’immobilismo del sindaco Sero e della sua maggioranza, e ci chiediamo, con amarezza, se egli è conoscenza della vicenda che stiamo denunciando e, soprattutto, se ricorda il protocollo d’intesa dello scorso anno”.
L’invito: “Che il primo cittadino s’impegni nelle sedi opportune affinché il servizio venga al più presto attivato. Noi gli saremo accanto come parte diligente e propositiva”.
Che le apparecchiature siano già nel presidio ospedaliero da un bel po’ di tempo, è notizia divulgata e verificata soltanto ieri, e questa certezza genera più di una perplessità.
Su tutte una: Perché durante il consiglio comunale del 28 giugno scorso, dedicato interamente all’ospedale i vertici aziendali del nosocomio, ha esposto il problema? A chi giova tacere?
Che Guevara diceva che “il silenzio è una discussione portata avanti con altri mezzi”.
Di grazia, qualcuno può dare spiegazioni?


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