GUARDIA DI FINANZA – BRIGATA DI CETRARO E STAZIONE NAVALE DI VIBO VALENTIA. RECUPERATA UN’ANFORA GRECO ITALICA ARCAICA DEL IV SEC A. C. SITA IN LOCALITA’ BELVEDERE MARITTIMO (CS).




Guardia di Finanza Cosenza
COMANDO PROVINCIALE COSENZA

Ieri mattina, a circa cento metri dalla linea di bagnasciuga del litorale di Belvedere Marittimo (CS), è stata rinvenuta dalla Guardia di Finanza un’anfora risalente al IV secolo A. C. riconducibile al periodo Greco Italico Arcaico.
La scoperta del manufatto, avvenuta tramite una segnalazione pervenuta alla Brigata di Cetraro da un solerte cittadino, è stata resa possibile grazie all’intervento del Nucleo Sommozzatori della Guardia di Finanza della Stazione Navale di Vibo Valentia che alcuni giorni prima aveva ispezionato accuratamente i fondali.
L’attività di recupero del prezioso reperto è stata eseguita in strettissima collaborazione con il personale specializzato nel recupero di manufatti siti in fondali marini della Soprintendenza Archeologica della Calabria.
Prima del recupero, il reperto si presentava apparentemente privo di fratture recenti, ma mancante comunque di un’ansa e di parte del collo, frutto di un maldestro quanto inutile tentativo di recupero fatto precedentemente da persone inesperte. Solo grazie alla buona sorte è stato possibile recuperare la parte mancante per un successivo restauro.
Le operazioni in un primo momento si dimostravano più complicate del previsto, vista la saldatura del reperto con lo scoglio a seguito delle concrezioni presenti alla base dell’anfora; tuttavia grazie all’esperienza ed alla professionalità degli operatori della Guardia di Finanza si poteva procedere al recupero senza recare danno alcuno al manufatto stesso.
L’anfora, alta circa 50 cm, secondo una prima sommaria analisi degli esperti della Soprintendenza, risalirebbe al periodo Greco Italico Arcaico e, per la sua conformazione, doveva essere adibita presumibilmente al trasporto di vino o di olio.
Attualmente, in attesa delle successive analisi, il manufatto è stato preso in consegna e conservato in apposito contenitore dai militari della Brigata di Cetraro.


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