MARE: GOLETTA VERDE, SULLA COSTA IONICA MOLTE LE CRITICITA' - NELLA PROV. DI COSENZA HANNO CONQUISTATO TRRE VELE AMENDOLARA; DUE VELE ROSSANO, ROCCA IMPERIALE, PIETRAPAOLA E ROSETO CAPO SPULICO; TREBISACCE UNA SOLA VELA





(AGI) - Crotone, 17 lug. - Le cattive notizie per il sistema marino-costiero della Calabria jonica viaggiano lungo fiumi e corsi d'acqua minori, arrivando alle foci da cui si riversano a mare. Tutti e 8 i punti campionati, infatti, sono risultati gravemente contaminati da inquinamento microbiologico. E' questo l'allarme lanciato da Goletta Verde - la campagna di Legambiente dedicata al monitoraggio e all'informazione sullo stato di salute delle coste e delle acque italiane, realizzata anche grazie al contributo di Consorzio Ecogas e Novamont - a conclusione della tappa crotonese. Le criticita' del mare e delle coste della Calabria Jonica sono state presentate questa mattina a Crotone da: Nunzio Cirino Groccia, Segreteria nazionale Legambiente, Franco Sarago', Segreteria regionale Legambiente Calabria, Antonio Tata, Presidente Circolo Legambiente Ibis Crotone e Peppino Vallone, Sindaco di Crotone. Focalizzate sui punti critici, le analisi dei biologici di Goletta Verde hanno evidenziato con campionamenti puntuali una situazione di forte sofferenza presso le foci dei fiumi, con grave rischio anche per le zone limitrofe. Prese di mira le foci dei fiumi Alli, Esaro, Fiumarella e Neto, nonche' quelle dei torrenti Coriglianeto, Trionto, Arango (a valle dello scarico del depuratore segnalato fuori servizio), e la Fiumara che attraversa il territorio del comune di Sella Marina.
"Le analisi di Goletta Verde sono un forte grido d'allarme: mettono in evidenza una situazione di gravissimo deterioramento dei fiumi e dei corsi d'acqua minori, e quindi del mare calabrese - ha commentato Nunzio Cirino Groccia, segreteria nazionale Legambiente - proprio nell'anno in cui e' entrata in vigore la nuova normativa sulla balneabilita', con limiti assai piu' permissivi rispetto alla precedente Dpr 470/1982. Tanto che, nella sola provincia di Crotone, per effetto della nuova legge sono diventati balneabili 'per decreto' tutti i 2.712 metri che con la vecchia normativa erano dichiarati non balneabili. E' del tutto evidente come la grave contaminazione microbiologica dei fiumi calabresi sia legata a doppio filo con reti fognarie e servizi depurativi deficitari. E come se non bastasse, ai casi di scarsa depurazione, si aggiungono anche quelli di cattiva manutenzione e guasto delle condutture. Lo dimostra il campionamento effettuato alla foce del torrente Arango, nel comune di Botricello, a valle del depuratore. Al momento del prelievo, infatti, i nostri tecnici hanno trovato un'ordinanza del Sindaco che sospendeva il normale funzionamento del depuratore stesso. Pesa sul cattivo stato di salute dei fiumi, e quindi del mare calabrese, anche, i numerosi scarichi fognari illegali". Non a caso con 358 infrazioni accertate dalle forze dell'ordine in tema di scarichi abusivi e illegali sulle coste, la Calabria si e' classifica terza nella classifica nazionale del mare inquinato stilata dal rapporto Mare Monstrum 2010. Che il vero tallone d'Achille dell'inquinamento marino calabrese continui ad essere una depurazione del tutto deficitaria lo dimostrano anche le analisi di Anea e Utilitas. "Stando ai dati del Rapporto Blue Book (elaborato da Anea e Utilitas) relativo al 2009 - spiega Franco Sarago', Segreteria regionale Legambiente Calabria - la depurazione delle acque reflue nella nostra regione raggiunge un'efficienza sulla carta del 74,5% lasciando scoperti oltre 500 mila abitanti. Ma la realta' e' ancor peggiore, molti comuni calabresi non sono muniti dei depuratori, e dove ci sono spesso il sistema di depurazione non e' efficiente, o e' sottodimensionati, oppure presenta tecnologie obsolete. E le carenze strutturali riguardano anche il sistema di collettamento fognario. Un quadro che trova riscontro anche nell'ultimo Rapporto sullo Stato dell'Ambiente (2008) redatto dall'ARPA.
Sul versante jonico, nelle sole province di Catanzaro e Crotone finiscono nei fiumi e quindi in mare gli scarichi non depurati di oltre 31 e 7 mila cittadini. Per risolvere alla radice i problemi di trattamento delle acque reflue e offrire un efficace servizio di depurazione a tutta la popolazione, occorre un'azione corale sotto il coordinamento dell'amministrazione regionale in stretta collaborazione con tutti gli enti locali, in primis i comuni dell'entroterra". Le cattive notizie per il sistema marino-costiero calabrese non si limitano solo alle lacune del sistema di depurazione regionale e agli scarichi illegali, ma arrivano anche dal fronte caldo del cemento illegale lungo le coste. Con 561 abusi sul demanio marittimo, infatti, la Calabria si distingue anche nella poco onorevole classifica nazionale del cemento illecito sulle coste. "Nell'area archeologica di Capo Colonna - spiega Antonio Tata, Presidente Circolo Legambiente Ibis Crotone -, permangono tuttora indisturbati 35 manufatti abusivi, nonostante una sentenza definitiva di confisca per lottizzazione abusiva emessa dalla Corte di Cassazione e nonostante lo scorso anno, in occasione del passaggio crotonese di Goletta Verde, il Sindaco si impegno' a rimediare allo scempio. Visto, pero', che il Comune ha da poco portato a termine 13 demolizioni in via Acquabona a Crotone, Goletta Verde ha preso atto di questa nuova stagione di impegno dell'Amministrazione sul fronte delle demolizioni degli abusi edilizi, ma chiede nuovamente al Sindaco, e stavolta senza bandiera nera, una serie di azioni concrete da realizzare, da qui a un anno, per eliminare l'eco-mostro di Capo Colonna". Per avere notizie positive bisogna, invece, volgere lo sguardo al turismo sostenibile e di qualita', che sulle coste della Calabria jonica ha fatto segnare risultati importanti, come i 14 comuni premiati con le Vele della Guida Blu di Legambiente e Touring Club Italiano. Guida che segnala le 364 localita' costiere di mare che hanno scommesso sulla qualita' a trecento sessanta gradi, coniugando l'offerta turistica al rispetto dell'ambiente. Hanno conquistato tre vele i comuni di Badolato, Isola Capo Rizzuto, Ciro' e Amedolara; mentre a Rossano Calabro, Rocca Imperiale, Staletti', Ciro' Marina, Cutro, Cropani, Soverato, Pietrapaola e Roseto Capo Spulico sono andate due vele e a Trebisacce una vela. I prelievi vengono eseguiti dalla squadra di tecnici che viaggia via terra e vengono effettuate le analisi chimiche direttamente in situ con l'ausilio di strumentazione da campo. I campioni per le analisi microbiologiche sono prelevati in barattoli sterili e conservati in frigorifero, fino al momento dell'analisi, che avviene nei laboratori mobili lo stesso giorno di campionamento o comunque entro le 24 ore dal prelievo. I parametri indagati sono microbiologici (enterococchi intestinali, escherichia coli) e chimico-fisici (temperatura dell'acqua, pH, ossigeno disciolto, conducibilita' / salinitą

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