LE “BUFALATE” DELL’USIGNOLO VOLANTE CONFEMANO LE BUGIE PROPINATE FINO AD OGGI AI CITTADINI CARIATESI E…. NON








REDAZIONALE - L’Usignolo istituzionale riferisce di una turista toscana, la signora Fernanda, che trasmette al vicesindaco Cataldo Perri una riflessione entusiastica sulle sue vacanze passate a Cariati e dedicate anche all’esplorazione dell’entroterra.
"Quella che si riesce a trascorrere a Cariati e nei centri storici della Sila Greca affacciati sul mare è una vacanza autentica e speciale. Non c'è solo il mare pulito, le spiagge ordinate, l'ospitalità della gente e dei ristoratori, l'enogastronomia ed il patrimonio storico identitario e architettonico. C'è qualcosa in più, da scoprire e da vivere. Perché Cariati emoziona". Così scrive la turista.
E noi siamo davvero, senza ironia, giustamente compiaciuti da codesti apprezzamenti, tanto più perché trattasi di elogi provenienti da persona che vive nella splendida Toscana, terra meravigliosa e opulenta sotto ogni aspetto.
Ma gatta ci cova, giacché la Fernanda, riporta l’Usignolo canterino, avrebbe visitato i nostri stupendi luoghi “su invito di Legambiente”, la quale “le ha consigliato di visitare, tra le quattro località calabresi che hanno ottenuto la “Bandiera Blu”, il borgo marinaro di Cariati”.
Come andare da un pescivendolo che raccomanda di mangiare solo carne.
Ci spieghiamo: Legambiente, l’associazione ambientalista che assegna le “Vele” alle migliori località balneari italiane, e la Fee, la federazione che attribuisce la “Bandiera Blu”, sono ai ferri corti.
Da sempre. Tanto che Sebastiano Venneri, vice presidente nazionale di Legambiente, a proposito delle bandiere blu, contesta apertamente la mappa della Fee: "Mi riesce difficile immaginare che essa sia credibile per chi ama il mare".
E precisa: “Ci sono secondo me due pietre di inciampo sulla vicenda delle Bandiere blu. Una è rappresentata dal fatto che si tratta di località che si sono autocandidate: non viene passato in rassegna l'intero territorio nazionale, ma solo le località che rispondono al questionario mandato dalla Fee. L’altra è ancora più grave: per entrare nel novero delle località candidate della Fee bisogna effettuare almeno due prelievi al mese sulle acque di balneazione; c'è però una legge italiana che permette alle località più pulite (quelle che per due anni non hanno fatto registrare valori di inquinamento significativi) di effettuare un solo prelievo al mese. E sono tante località, per un totale di circa 2.000 chilometri di costa italiana. E' un paradosso, nel senso che le migliori località dal punto di vista della qualità delle acque poi non possono ottenere la Bandiera Blu dalla Fee perché effettuano un solo prelievo, come prevede la legge, e non due, come vorrebbe la Fee".
Noi, ovviamente, non entriamo nel merito, specialistico, della questione ed, anzi, siano certi della purezza del nostro mare.
In altre parole, crediamo che Cariati abbia le carte in regole per issare la Bandiera blu.
La perplessità ci deriva unicamente dalle “bufale” che quotidianamente ci propina l’Usignolo volante il quale, pur di svolazzare a destra e a manca, è capacissimo di dire tutto ed il contrario di tutto, salvo poi scordare le migliaia di “bufale” sfornate ed inciampare in pacchiane contraddizioni.

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