“LA SATIRA USA L’ARMA DEL RISO, IL SARCASMO, LA CARICATIRA” IL SINDACO FILIPPO GIOVANNI S… USA L’AGGRESSIONE VERBALE ABUSANDO DELLA SUA CARICA – NAVIGATORI NON E’ VERGOGNOSO?







REDAZIONALE - È stato detto che un giornalista è un “commentatore della storia in corso”.
In parole più correnti, uno che vuol dire la sua su quanto accade e su quello che vede.
Diventa pericoloso se è convinto che la sola, autentica verità è quella che racconta; se ha dei dubbi ed è in buona fede, si salva.
Noi di sicuro compiamo parecchi errori, ma vanno sempre addebitati alla nostra incapacità, o magari all’intolleranza.
Ma abbiamo l’attenuante di non essere mai stati stupidi per far piacere a qualcun altro.
Perché c’è anche chi si presta al ruolo della controfigura, quasi sempre dei potenti.
La nostra voce non è quella del padrone.
Alla fine, si possono eliminare certi nomi, certe facce, qualche capitolo diventato scomodo, ma i nostri atti, signor sindaco, ci seguiranno sempre.
Il primo cittadino FILIPPO GIOVANNI SERO, che ritiene di essere “oggetto di un’azione, divenuta sistematica ed oltre ogni limite, di lesione della propria immagine personale da parte del sito internet “Il Ponte”, comunica di essersi “recato presso quella redazione ribadendo al titolare la grave inciviltà di un comportamento che non ha nulla di giornalistico, di professionale e tanto meno di ironia”.
Perfetto.
Però, dimentica il sindaco, di avere violato la nostra privacy; di avere inveito, usando espressioni lesive della dignità personale un “suo” concittadino”, lui, che deve, e dice, di essere il garante della legalità; di avere definito, come ammette, il nostro un “sito spazzatura” e di avere, infine, agito per una sorta di infantile “protesta pubblica”, come se offendere, con il più becero turpiloquio, fosse, appunto, “pubblico”.
Si aspettava un applauso che non è arrivato.
Le considerazioni di tal personaggio sulla libertà di stampa, della sua “stampa di regime”, ci lasciano interdetti ma sereni: a giudicare sono semmai i lettori, non lui, il difensore strenuo della “trasparenza”.
Il signor Filippo Giovanni Sero parla di un’improbabile “comportamento offensivo anche rispetto alla stessa immagine cittadina e degli operatori turistici” che avrebbe “superato ogni limite” e cita la “unanime solidarietà” che la sua “protesta” avrebbe suscitato, anche nei “numerosissimi testimoni presenti nei pressi della redazione de “Il Ponte” (c’erano solo i suoi amici ed un sacerdote che ci ha chiesto immediatamente scusa per quanto accaduto)
Oh bella! Ma se noi siamo stati gli unici a divulgare quanto successo….Allora significa che anche lui questo “sito spazzatura” lo legge.
Eccome se lo legge.
Comunque, è giusto che un sindaco ENTRI SENZA AUTORIZZAZIONE nella casa di un cittadino e lo minacci violentemente con modi e termini sgarbati?
Perché il Filippo Giovanni Sero non ha chiesto, nessuno glielo avrebbe negato, di poter parlare col direttore del “Ponte on line”?
Sindaco, noi aborriamo qualunque forma di violenza, anche quella messa in atto nottetempo, da stupidi balordi, e da certi funzionari comunali che cercano di incuterci timore: ci penserà la giustizia, alla quale ancora, noi, crediamo.
Infine una precisazione
La risata, meglio ancora il sorriso, è la medicina migliore per i nostri difetti; è un sedativo che placa le smanie dell’intolleranza; un bisturi che sgonfia gli ascessi della retorica; un lassativo che ci libera dalle ideologie indigeste e anche da certi personaggi ambigui come lei, sindaco.
La satira usa l’arma del riso, il sarcasmo, la caricatura, per aggredire il mondo e tentare, spesso invano, di cambiarlo; fustiga la società perché crede sia possibile migliorarla; si batte per questo scopo e non demorde, sebbene riceva continue minacce.
Come quelle di cui Ella, signor sindaco pro tempore di Cariati, è diventata specialista.
Si vergogni, dinanzi ai concittadini e, soprattutto, dinanzi alla sua coscienza.
E ricordi che quando sarà rispedito a casa dal popolo (quello che sta imbrogliando da 4 anni) attraverso certe pedate indirizzate nei suoi nobili tre quarti, noi del “PONTE ON LINE” saremo ancora qui.

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