OSPEDALE: ENNESIMA RIUNIONE SENZA VALIDE INIZIATIVE – INTERESSANTE POLEMICA TRA IL DIRETTORE SANITARIO E IL RAPPRESENTANTE DEL PD SULLA SPOLIAZIONE DEL “COSENTINO”








CARIATI – Pasquale Loiacono - La regina di tutte le battaglie si chiama “Vittorio Cosentino”.
L’altro ieri si è riunito, per l’ennesima volta, il Comitato civico Pro – Ospedale e, a quanto ci è dato di sapere, perché ciascuno dei membri di quella nobile delegazione non profferisce verbo, le cose stanno prendendo una china pericolosa.
Intanto il sindaco Filippo Giovanni Sero, riservandosi di attuare azioni eclatanti, ha proposto di rappresentare al presidente della regione, Giueppe Scopelliti, i termini della questione che non escludono manifestazioni popolari, incontrollabili e sensazionali.
Al vertice era presente anche il direttore sanitario della struttura ospedaliera, Michele Caligiuri, il quale, a seguito delle pubbliche lamentele esposte dal capogruppo del Partito democratico in consiglio comunale, Mario Sero, che deplorava la continua spoliazione del “Cosentino”, in ordine ai meri strumenti diagnostici, ha spiegato ad un sito on line: “La colonna laparoscopica dell’ospedale di Cariati è inattiva da giugno 2008, da quando, in conseguenza della delibera 2838 dell’agosto 2008, non si sono eseguiti più interventi chirurgici. Da tale periodo essa non è stata più utilizzata da nessuno dei medici chirurghi in servizio, e non certo per la chiusura delle sale operatorie operata dai reparti speciali dei carabinieri (i Nas, ndc), avvenuta un anno dopo. Si è ritenuto opportuno allocarla, temporaneamente, presso una struttura lontana circa 40 km per essere usata da operatori capaci di utilizzarla, anche su pazienti del nostro territorio. C’è da precisare, inoltre, che a nessuno mai sono stati negati i ferri chirurgici chiesti; ferri che, una volta inventariati, e non utilizzati per l’ambulatorio di Cariati saranno dati per essere utilizzati in reparti di chirurgia operativi”.
Caligiuri fa riferimento anche alle pregresse responsabilità da “ricercare tra quei dirigenti di una precisa parte politica locale che negli ultimi sei anni hanno sponsorizzato e poi enfatizzato grandi manager del nord, orgogliosi di indossare un certo colore politico, che hanno affossato la sanità in Calabria e distrutto quel poco di buono rimasto sul nostro territorio. Non ho mai sentito da parte di quei signori, che oggi parlano di furti e depredazioni varie, un “mea culpa” sulle loro dirette responsabilità, come, ad esempio aver barattato l’intero ospedale per ottenere qualche incarico per ipotetici loro elettori”.
Caligiuri spiega e smonta, dal suo punto di vista, tutte le bordate che gli provengono da ogni dove, compreso l’Mpa che, senza preamboli, lo stima come uno dei fautori del “sacco” del “Cosentino”: “Gli ordini di servizio impartiti a cinque medici sono stati dettati dalla necessità di non chiudere, specialmente in questo periodo, il Pronto Soccorso. Due professionisti, non di reparto ma occupati negli ambulatori, hanno risposto con altrettanti certificati medici di trenta giorni.
Che fare?
Mario Sero, capogruppo del Partito democratico in consiglio comunale, non ha dubbi: “Alla gente, a chi ha bisogno di risposte sanitarie certe, tra l’altro sempre giunte dai professionisti che operano al “Cosentino”, le questioni esposte dal direttore sanitario importano poco. O niente. Sono problemi interni che dovete risolvere voi, senza sconvolgere i servizi costituzionali a tutela della salute pubblica. Ciascuno, nei ruoli di cui è investito, si assuma le proprie responsabilità, ma sappia che il Pd è sempre pronto a difendere i diritti della gente, a costo di far cadere qualche testa “coronata” che gestisce in maniera privatistica il sacrosanto diritto ad essere curati al meglio e nelle migliori condizioni. Chi s’inchina al volere del potente di turno, sappia che risponderà agli uomini, ed alla propria coscienza, di certe azioni al limite della democrazia”.


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