CARIATI – ALLARME DEL CONSIGLIERE COMUNALE CRITELLI: “42 DIPENDENTI COMUNALI SENZA LO STIPENDIO DI AGOSTO SEGNO DI UN MALESSERE Già DENUNZIATO IN TEMPI NON SOSPETTI”






CARIATI – p. l. - Dipendenti comunali senza lo stipendio di agosto: è l’allarme che lancia il consigliere di minoranza Tommaso Critelli (Lista per Cariati, quota Udc) secondo il quale 42 impiegati, senza contare i precari, non sono stati ancora retribuiti: “È il segno di un malessere che segnaliamo da tempo. Non ci sono quattrini, spesi per altri affari, e così i lavoratori sono stati privati di un loro diritto, vitale e fondamentale per lo svolgimento di un’esistenza dignitosa per sé e le proprie famiglie”.
Secondo quanto riferisce il Critelli il ritardo della retribuzione non sarebbe un caso isolato: “Già nei mesi scorsi, e comunque sempre più spesso, si registrano incresciosi differimenti che attengono, e non ci sono attenuanti, alla baldanzosa gestione della cosa pubblica curata da un’amministrazione che antepone spese inutili e disinvolte al sacrosanto diritto dei lavoratori di percepire quanto dovuto. Se si fosse trattato di un semplice disguido, nessuno avrebbe gridato alla scandalo, ma essendo dinanzi ad una “vocazione” datata ecco che i sospetti sono legittimi: perché?”
L’esponente dell’Udc gira il coltello nella piaga: “Vista la generalizzata crisi di liquidità che strozza tutti gli enti locali, non riusciamo a comprendere certe scellerate scelte di bilancio le quali prediligono il futile e l’effimero, mentre ci sono famiglie, purtroppo troppe, che non riescono a mettere assieme il pranzo con la cena. Sarebbe necessaria un politica di contenimento mirata ad eliminare sprechi ed impegni inutili e privi di qualsiasi ritorno, anche quelli di “immagine”, come dice l’assessore comunale al bello. Ed invece si preferisce lasciare allo sbando, seppure per pochi giorni, speriamo, interi nuclei familiari”.
Caustico: “Qualche tarantella in meno; qualche maglietta e cappellino risparmiato; una Bandiera Blu, con i conseguenti, pesanti oneri messa da parte e le cose, forse, potrebbero ritornare sui binari della normalità”.
Insomma, “basta coi sogni di gloria: che si stia, come chiede la gente, coi piedi per terra. Per trastullarsi c’è tempo”.




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