CARIATI RIESPLODE LA QUESTIONE OSPEDALE DOPO LE DICHIARAZIONI DEL PRESIDENTE DELLA GIUNTA SCOPELLITI. IL SEGRETARIO DEL PD FAUSTO SERO: “SIAMO PRONTI A TUTTO”. DOMANI L’INCONTRO CON I CONSIGLIERI REGIONALI DL TERRITORIO








CARIATI – Pasquale Loiacono – Sull’allarme per il futuro dell’ospedale “Cosentino”, alimentato dalle ultime dichiarazioni rese alla stampa del governatore Scopelliti, si riapre di fatto il dibattito politico locale su un tema che si trascina da 7 lunghi anni e sul quale si sono esercitati politici e sindacalisti, faccendieri e voltagabbana.
Per intanto, l’ennesimo tentativo di salvare il salvabile si terrà domani pomeriggio, alle 18, presso il Centro sociale, ove si incontreranno, per un dibattito pubblico, gli amministratori del comprensorio ed i consiglieri regionali della zona.
Sempre domani, a margine dell’evento, è prevista una manifestazione popolare di cui, per il momento, s’ignora la natura.
Forse non c’è più tempo per essere ottimisti, ma il segretario del Partito democratico cariatese, Fausto Sero, crede che ancora un margine di speranza ci sia, anche se non lesina critiche al governo calabrese ed alla sua generale azione di risanamento della sanità pubblica: “La commissione regionale inviata a Cariati è sembrata andare più alla ricerca di motivi per la chiusura del nosocomio che non a migliorare l’esistente, come se qualcuno avesse già deciso il destino del presidio, a prescindere dallo stato dell’arte. Senza voler polemizzare o esercitare anacronistiche dietrologie, mi chiedo perché debba essere solo Cariati a pagare il prezzo di un debito contratto all’80% dalla giunta Chiaravalloti con lo stesso Scopelliti assessore”.
Sero è convinto che l’annuncio di Scopelliti, sulla dismissione di ben 18 ospedali, sia inaccettabile: “È il sistema berlusconiano della sublimazione che fa scuola e che noi rigettiamo. Tra tensioni e precarietà, si spara nel mucchio senza entrare nel merito: qual è l’idea di sanità di questo governo regionale?”
Sulla rimozione degli sprechi il Pd è d’accordo ed, anzi, è pronto “a sostenere una politica che tende ad eliminarli definitivamente”, ma “ci si dica a chiare lettere quanti e quali ospedali hanno contribuito alla sfascio e se qualcuno intende confrontarsi coi territori prima di imprendere atti che potrebbero anche sfuggire di mano. A Cariati ci stiamo provando da 4 mesi e nessuno risponde”.
Dunque, se dovesse rispondere al vero che i 4 poli ospedalieri calabresi non si costruiranno per volere del governo centrale, “Scopelliti dica per qual ragione si intende privare una grossa fetta della popolazione calabrese di un diritto fondamentale come quello ad essere curati al meglio e senza distinzione di nascita, censo e condizioni economiche”.
Tornando alla questione specifica cariatese, Sero chiede semplicemente che venga applicato “l’accordo sottoscritto tra le parti, all’indomani di una sollevazione popolare, il 25 agosto del 2009 (riabilitazione intensiva e cardio respiratoria; adeguamento di una sala operatoria a supporto del pronto soccorso; assegnazione di un congruo numero di anestesisti; dotazione di una Tac) questa città è stata la prima, guardando al futuro, ad accettare e proporre un piano di conversione col sostegno di tutti i consigli comunali del comprensorio. Ci dica il capo dipartimento della sanità regionale, Guerzoni (lo stesso lo scorso anno fece da garante), se intende mantenerlo quell’impegno o disconoscerlo, perché è notorio che il “Cosentino” ha tutti i numeri per non chiudere”.
Eppure la “nostra proposta è seria ed in linea con la razionalizzazione tracciata, anche se, crediamo, essendosi divaricata la forbice tra domanda ed offerta sanitaria, si finirà con l’incrementare i noti “viaggi della speranza” verso strutture del centro e del nord Italia se davvero non si procederà alla realizzazione dell’ospedale della Sibaritide”.
Infine Sero, sul tema fautore dell’unità di intenti fra le diverse forze politiche e sociali, ribadisce: “Siamo pronti a “lottare con tutti i mezzi democratici per difendere quanto ottenuto nel 2009”.



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