OSPEDALE: L'ASSOCIAZIONE GLI AMICI DEL CUORE IN DIFESA DEL "COSENTINO"








CARIATI - Anche la nostra Associazione si associa e sostiene la protesta che, il Sindaco di Cariati Filippo Sero, sta attuando, con lo sciopero della fame, per evitare la chiusura dell’Ospedale di Cariati.
L’Associazione, composta di oltre 100 iscritti, tra cui diversi cardiopatici, esprime risentimento ed indignazione per l’indifferenza totale dimostrata dalla Giunta Regionale, nei confronti della salute delle popolazioni del basso ionio cosentino e dell’altro crotonese.
A questo proposito il Preside Antonio Latanza, nostro socio, esprime il proprio pensiero, che riportiamo integralmente.
“Mi è stato insegnato che prima di demolire la vecchia casa, bisogna aver pronta la nuova, per restare sotto un tetto. Oggi si smantella in un istante il presidio ospedaliero di Cariati, ma non viene indicata nessuna alternativa accettabile, se non una ipotesi di concentramento sanitario a Rossano, per un territorio di 100 Km, montuoso, senza collegamenti e senza una adeguata rete di trasporto. Non ci può interessare più di tanto il balletto delle responsabilità di chi ha causato il debito sanitario. A noi cittadini contribuenti di una onerosa spesa regionale interessa soprattutto la tutela del diritto alla salute, che non verrà più garantito. Non vogliamo l’ospedale sotto casa, ma vogliamo sapere dove andare e come arrivarci, in tempi rapidi, trattandosi di salute. Se saremo costretti a viaggiare nella rete di trasporti calabrese, i viaggi della speranza da Roma in su si incrementeranno e la spesa sanitaria non diminuirà. Pensavamo che l’ospedale della Sibaritide, che speriamo non segua le sorti della promessa provincia, non precludesse al supporto di altre strutture sul territorio, ma evidentemente è prevalso il disegno di chi lo vuole “unico”. Un rossanese della Prima Repubblica, in qualità di vice presidente del consiglio regionale, on. Giuseppe Mancuso, ha tagliato il nastro di inaugurazione dell’ospedale di Cariati nell’aprile 1977. Ci auguriamo che qualche altro rossanese segua le sue orme, scongiurando una guerra tra poveri nell’interesse di tutto il territorio”
La Presidente
Diamantina Ricciardelli


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