MIRTO CROSIA – DEBITI FUORI BILANCIO GUERRA APERTA TRA MAGGIORANZA E OPPOSIZIONE SUI NUMERI – AIELLO: "SARA’ INTERESSATA LA PROCURA, IL PREFETTO E LA CORTE DEI CONTI"







MIRTO CROSIA – (p. l.) - Debiti fuori bilancio: dal fuoco incrociato di dichiarazioni e smentite fra maggioranza ed opposizione consiliare, il sindaco Gerardo Aiello rompe gli indugi e si rivolge direttamente ai suoi concittadini, informandoli, attraverso comunicazioni affisse sulle apposite bacheche della città, sul reale stato delle casse municipali.
Intanto, per il sindaco, i debiti riconosciuti sono attribuibili alle presedenti amministrazioni, e così, spiega una nota ufficiale, onde porre fine ai “processi sommari che si celebrano nelle piazze, nei bar e nelle strade del paese, alimentati anche dagli esponenti di minoranza del movimento civico de “La Svolta”, la quale minaccia di fare seguire gli atti relativi alla Corte dei Conti”, ecco le precisazioni:
“I debiti fuori bilancio, secondo quanto ricavato dalle comunicazioni degli uffici al commissario governativo, ammontano a 2.166.368,80. Questa amministrazione ne ha riconosciuto fino ad oggi 557.505,58 ed in particolare 319 mila verso verso l'Enel”.
Il governo locale provvederà “ad inviare tutti i debiti fuori bilancio alla Corte dei conti, alla Procura della Repubblica ed al Prefetto di Cosenza, perché svolgano le loro funzioni sugli inadempimenti e su coloro che nel passato hanno affermato e documentato che il disavanzo non esisteva”.
Ma c’è di più, perché l’esecutivo conferma che alle istituzioni citate saranno inviate anche “tutte le dichiarazioni degli uffici trasmessi alle amministrazioni precedenti ed al commissario prefettizio Giordano”.
Per quanto attiene ai giudizi sull'attività della nuova amministrazione, “non interessa la parzialità di chi vede ciò che non è”.
Per chiarire: “Il "wireless" (collegamento gratuito, e senza fili, ad internet, ndc) è un serio intervento di cultura, come le manifestazioni estive dedicate alla promozione del territorio. Per il resto si lascia, a chi vuole farla, la facoltà libera di critica”.

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