OSPEDALE – SI SPACCA IL FRONTE COMUNE PER LA DIFESA DEL “COSENTINO” – DOPO L’M. P. A. CHE HA CHIESTO LE DIMISSIONI DEL SINDACO E DI TRENTO, UN ALTRO GRUPPO, CORPOSO,SCRIVE A SCOPELLITI ED ACCUSA CHE LA CONTESTAZIONE AL GOVERNATORE E’ STATA PILOTATA






CARIATI – “C’è qualcuno che sta tentando di minare l’unità d’intenti, fuori da ogni logica di appartenenza, raggiunta a fatica per la tutela dell’ospedale “Vittorio Cosentino”.
Lo afferma il segretario del Partito democratico locale, Fausto Sero, a margine della manifestazione popolare di ieri mattina.
E mentre il Movimento per le autonomie (Mpa) chiede senza mezzi termini le dimissioni del sindaco cariatese, Filippo Giovanni Sero, reo, in sintesi, di avere affossato per latitanza istituzionale il presidio ospedaliero, giunge una lettera che alcuni esponenti politici hanno trasmesso al presidente della Calabria Giuseppe Scopelliti.
“Riteniamo di interpretare, in questo momento difficile della vita di questa città,i sentimenti di tanti cariatesi, che avvertono la necessità di tutelare l’ospedale”.
Questo l’incipit della missiva firmata da Alfonso Cosentino, già candidato alle elezioni regionali per l’Udc; Tommaso Critelli, Antonio Arcuri e Antonio De Nardo, consiglieri comunali della “Lista per Cariati”; Rita Cosenza e Luigi Baratta, consiglieri comunali di Italia dei Valori; Giancarlo Greco, consigliere comunale del gruppo “Cariati Migliore”; Nicola Filardo e FedeleLongobucco dell’Mpa; Gianpasquale Imperiale per il Pdl; Franco Milillo, della Pro Loco; Ctaldo de Nardo e Nicola Nucaro del Centro studi “Frassati”; Raffaele Bombino del sindacto Rdb – Usb e Matteo Cesarano per la Cisl.
Per gli scriventi, i noti incidenti occorsi a Scopelliti “non possono essere imputati alla nostra comunità in quanto frutto di una contestazione pilotata da singoli elementi ed assolutamente estranea alla cultura e civiltà dei cariatesi, impegnati nella tutela di un presidio ospedaliero che in oltre trenta anni ha rappresentato alti momenti sanitari di questa regione”.
Il nutrito gruppo è consapevole “di quanto il piano di rientro sia scaturito quale conseguenza dello stato comatoso in cui la sanità calabrese è stata indotta da scelte ed omissioni di più governi regionali. Ma siamo altrettanto consapevoli che è necessario inserire lo stabilimento ospedaliero di Cariati nella ristrutturazione dell’architettura sanitaria del territorio, a cui per lunghi anni ha offerto risposte sanitarie di qualità e solo negli ultimi anni è stato spogliato di uomini e mezzi. Per dovere di coscienza affermiamo altresì che dietro al nostro presidio ospedaliero non vi sono interessi e lobby di alcun genere, bensì si è sempre distinto per le ottime professionalità, alto senso del dovere di tutti i dipendenti di ogni ordine e qualifica, che hanno sempre avuto grande capacità di accoglienza e sensibilità umana”.

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