SCUOLA – PER LA SECONDA VOLTA IN SETTE GIORNI IGNOTI HANNO BUTTATO “CREOLINA” NELLE AULE DEL LICEO “PATRIZI” – IL PRESIDE SOSPENDE LE LEZIONI – I CARABINIERI INDAGONO







CARIATI - Ancora atti vandalici al Liceo Scientifico Statale “Stefano Patrizi” e vacanze forzate per gli allievi.
Ignoti, forzando dall’esterno l’uscita di sicurezza del primo piano, sono riusciti a introdurre la micidiale creolina, una miscela liquida di acidi e resine saponificabili ottenuta dal catrame di carbon fossile, assurta più volte agli onori della cronaca proprio per atti vandalici diretti contro le scuole.
La creolina spiegano i medici, è gravemente irritante per gli occhi, la cute e il tratto respiratorio; é corrosiva per ingestione e può determinare effetti sul sistema nervoso
centrale.
L’episodio segue quello, analogo, occorso il 23 settembre scorso e suscita allarme nelle famiglie degli studenti, nel nuovo dirigente scolastico Giuseppe Spataro ed in tutto il corpo docente, amministrativo ed ausiliario.
Sul posto si sono recati i carabinieri della locale stazione ed il responsabile medico del servizio di prevenzione ed igiene pubblica del distretto sanitario cariatese, Pasquale Grillo.
E mentre il preside stende la terza denuncia contro ignoti, i sanitari giudicano non agibile il primo piano, ove, oltre agli uffici amministrativi, sono allocate le aule del biennio.
Ma la creolina, dicono gli esperti, tende a volatilizzarsi, quindi il rischio è che possa raggiungere anche i livelli superiori, precludendo, di fatto, tutta l’attività didattica.
Sicché, per precauzione, la scuola ha sospeso le attività didattiche fino a completa evaporazione della pericolosa sostanza, previa accurata pulizia ed aerazione dei locali.
Il problema vero, ci spiega il dirigente Giusepppe Spataro, che per l’occasione ha convocato una conferenza stampa, “è la mancanza di sicurezza e di collaborazione dei cittadini, anche se i genitori degli allievi si sono addirittura resi disponibili per effettuare, volontariamente, ronde notturne. Ma questo istituto deve continuare ad educare alla legalità, che peraltro è una delle qualità per la quale è nota in tutta la provincia”.
Per Giuseppe Spataro, rossanese doc, ma con una lunga esperienza dirigenziale maturata nella vicina Lucania, l’inizio non è, purtroppo, dei migliori: “Non credo che certi gesti siano riconducibili al “cambio” di presidenza. Anzi, ho notato estrema collaborazione da parte di tutti. Da parte mia ho informato e chiesto all’ente gestore dell’edificio (la Provincia di Cosenza, ndc) gli interventi consigliati dall’ufficio sanitario distrettuale. Il reiterato episodio m’incoraggia a sensibilizzare il territorio e le sue istituzioni a difendere con ogni mezzo una scuola di alto prestigio che “costruisce” cultura da quasi 40 anni”.
Le esalazioni si “sentono” nel naso e negli occhi, e danno fastidio anche al cronista.
Ma possibile che non ci siano apparati d’allarme?
“Abbiamo 8 sensori – spiega il preside – ma non bastano. Ci vorrebbe un sistema di video – sorveglianza che ho già chiesto ed, anzi, mi sono preoccupato di chiamare una ditta privata per un sopralluogo dettagliato, al fine di fornire un preventivo atto alla bisogna che ho già inoltrato alla Provincia. Intanto mi sto preoccupando di attuare un piano di sicurezza ed evacuazione, che qui non c’è mai stato (è solo virtuale) coinvolgendo in primo luogo i docenti che dovranno simulare, ovviamente assieme ai nostri ragazzi, eventi di pericolo”.
E se Giuseppe Spataro mostra di avere le idee chiarissime, improntate al massimo rispetto delle norme e, soprattutto alla “missione” di educatore, i papà e le mamme degli studenti sono però preoccupati, e c’è qualcuno che non manderà a scuola i figli fino a quando l’edificio non sarà assolutamente sicuro.


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