Ancora polemiche sulla delibera 235. AN invita il Sindaco Arcudi di informare il Prefetto






Leonardo Rizzo CARIATI – Si allarga sempre di più la polemica sull’atto deliberativo della Giunta municipale (delibera 235) nel quale si paventano gravi accuse nei confronti degli uffici comunali, accuse che aspettano di essere formalizzate o quanto meno chiarite e discusse. Questo è quanto chiedono i consiglieri dell’opposizione e la sezione di Alleanza Nazionale. Ad oggi nessuna reazione da parte dei dirigenti e dei componenti gli uffici, anche se, pare, all’interno della macchina comunale non ci sia un clima disteso e sereno. Secondo i soliti bene informati, sembra che quasi tutti i dipendenti comunali sono indignati dall’atto deliberativo che dice tutto e non dice niente ma che certamente getta un’ombra terribile sull’operato e sulla trasparenza degli uffici comunali del Comune di Cariati e sugli stessi impiegati. Il motivo della richiesta del Consiglio Comunale da parte dell’opposizione si basa proprio su questi dubbi: "l'intero contenuto della delibera 235, si legge nella richiesta dei consiglieri dell’opposizione inviata al Sindaco Arcudi per la convocazione del Consiglio Comunale, - evidenzia l'assoluta gravità e rilevanza, non solo dal punto di vista disciplinare, ma anche e soprattutto sotto il profilo della responsabilità contabile e penale dei comportamenti presuntivamente posti in essere da taluni imprecisati responsabili di servizi o di aree dell'apparato comunale". "Appare imprescindibile, - si legge ancora nella richiesta - investire di tale problematica il Prefetto di Cosenza per l'adozione di tutti i provvedimenti di propria competenza". Alleanza Nazionale, con una lettera inviata al primo cittadino, chiede spiegazioni circa il contenuto della delibera 235. "Signor Sindaco, sono gravi le accuse che Lei e la Sua Giunta con la delibera Nr. 235 lancia nei confronti dell'apparato burocratico del Comune. Se Lei è sicuro, insieme ai suoi Assessori e al Segretario Generale, di quanto afferma nella delibera Nr. 235, non può e non deve fare altro che informare il Signor Prefetto della Provincia di Cosenza nonché, se ne ha riscontri estremi, anche la Procura della Repubblica di Rossano per le indagini e gli accertamenti dovuti. Certo, la "diffusa illegalità" non può essere taciuta: si corre il rischio di assumerne responsabilità di correo. Non siamo qui certamente a ricordarglielo: conclude la nota di Alleanza Nazionale – "Lei sa benissimo che la Sua stessa Giunta, la Sua stessa maggioranza, la Sua stessa macchina burocratica è composta da uomini che hanno avuto parte attiva nel passato amministrativo (anche Lei è stato amministratore per lungo tempo di questo Comune in qualità di assessore); salvo che Lei non voglia giustificare con la Sua delibera accordi preelettorali o scelte politiche preannunciate anche attraverso Io "Statuto Comunale". A tal proposito e per i nuovi incarichi chiediamo se vi siano i presupposti finanziari, considerato che nella delibera 235 Lei afferma un persistente e cronico sbilancio di due miliardi". Telefonicamente abbiamo raggiunto il Sindaco Arcudi per avere un suo parere sulle reazioni a catena che in questi ultimi giorni si addensano sulla delibera 235, ecco quanto ci ha dichiarato: "La delibera in questione noi la sosteniamo fino in fondo, anche perché quanto affermato e scritto sarà chiarito al più presto in Consiglio Comunale di prossima convocazione". Intanto si è appreso che quattro dei cinque componenti l’opposizione hanno ricorso al CORECO di Cosenza avversa la delibera 237, altra delibera messa sotto accusa da parte dell’opposizione, che ritengono illegittimamente adottata dalla Giunta Comunale.


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