Si rinnova l'antica devozione dei cariatesi a San Leonardo Abbate






Leonardo Rizzo CARIATI – Il prossimo 6 novembre si celebra in modo solenne la festività di San Leonardo, patrono e Sindaco della città di Cariati. Una festa che negli ultimi anni era scaduta di tono, specie lo scorso anno. La nuova commissione, formata da giovani del centro storico, hanno inteso rilanciare la festa del patrono di Cariati con una serie di manifestazioni che richiamano tutte le tradizioni. Infatti, saranno riproposti molti giochi tradizionali ai cittadini cariatesi: la corsa con i sacchi, il gioco della "pignata", della "ferzura" e dell’uovo. A questi giochi parteciperanno i vari rioni di Cariati con i loro rappresentanti; la squadra che riuscirà a conquistare più punti vince il trofeo cittadino di San Leonardo. Ma il maggiore obiettivo della "Commissione" è quello di richiamare nel centro storico più gente possibile non solo dalla marina di Cariati ma anche dai paesi viciniori. Il culto di San Leonardo a Cariati risale al Medioevo, tanto più se si pensa che l’Eremita di Noblat, era conosciuto come potente Protettore contro le invasioni saracene. Nei secoli XVI e XVII, – affermano i due storici cariatesi autori del libro "Cariati nella Storia" Franco e Romano Liguori, - allorchè Cariati venne devastata da continue e rovinose incursioni da parte dei pirati turcheschi, che fecero prigionieri gran parte della popolazione, la devozione verso San Leonardo ebbe un notevole incremento, legandosi indissolubilmente alle vicende umane e religiose dei cittadini cariatesi. La comunità di Cariati elesse allora San Leonardo a proprio patrono e ne pose il simulacro a protezione della città. Successivamente a partire dal ‘700, come è provato da numerosi documenti dell’epoca, il culto di San Leonardo a Cariati si era ormai ufficialmente consolidato. Negli atti del Sinodo cariatese, celebrato dal vescovo Giovanni Andrea Tria nel 1726 – proseguono gli storici Franco e Romano Liguori – sovente viene invocato la protezione e l’intercessione dei Santi "Linardi et Cataldi huius Civitatis Patronorum. La cappella del santo Patrono fin da quando fu costruita venne affidata alla giurisdizione dell’Università della Città di Cariati (che è come dire il Comune di oggi), la quale, oltre che alla cura dell’altare, era tenuta al pagamento della somma di 60 ducati "polvere, artifici di fuoco, e rinfreschi si fanno nella festa di San Leonardo Protettore"- così si rileva dallo "Stato discusso" (bilancio) dell’Università di Cariati del 20 agosto del 1741. Alla celebrazione ed alla processione del Santo sarà presente , in forma ufficiale, il Sindaco di Cariate e tutta la Giunta municipale.


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