Sibari provincia: De Nardo invita i sindaci dello Ionio ad essere decisi ed uniti





Leonardo Rizzo CARIATI – Sibari provincia è diventato ormai un tormentone che ha messo in stato d’allarme tutti i comuni che hanno aderito alla proposta avanzata da Giacinto Casciaro, ma soprattutto i grossi centri di Rossano, Cassano e Castrovillari che, mettono sul tappeto motivi pro e contro la nascita della nuova provincia calabrese Sibaritide-Pollino. Sono motivazioni, hanno affermato molti amministratori dello Ionio e dell’entroterra della Piana di Sibari, che ritardano un processo ormai avviato e che va avanti come un fiume in piena. La motivazione di Rossano che non vuole Sibari capoluogo rappresenta solo un campanilismo che non trova alcuna giustificazione, sostengono ancora i responsabili amministrativi del comitato Sibari provincia. Non è possibile che ancora oggi gli amministratori di Rossano insistono sull’area urbana Rossano-Corigliano per poi rivendicare il capoluogo di questa area. Sul problema il sindaco di Corigliano, Genova, ha fatto già una scelta precisa Sibari provincia. Dello stesso avviso è il primo cittadino di Cassano Senise, il quale ha detto a più riprese che nessuno potrà dividere i quaranta comuni che hanno già aderito alla proposta. L’ex assessore provinciale e capogruppo consiliare del PPI al comune di Cariati prof. Antonio De Nardo, si appella ai sindaci dello Ionio cosentino ed analizza come Sibari ha tutti i numeri ed i requisiti per diventare provincia. "L’aeroporto di Sibari, l’ammodernamento della statale 106 ionica, l’Università della Sibaritide, con le facoltà di scienze marinare e agricoltura, la produzione agrumaria e olearia tra le migliori tra le qualità mondiali, la storia di Sibari, l’attività agricola del coriglianese, l’importanza burocratica e culturale di Rossano, i porti di Corigliano e Cariati con le connesse attività della pesca e la trasformazione dell’abbondante pescato azzurro, con la famosa arte dei maestri d’ascia di Cariati, non vi sembra abbastanza per avere un Ente provinciale autonomo? Non vi sembra, amici dello Jonio cosentino, – sostiene con forza l’esponente dei popolari Antonio De Nardo - di mettere da parte invidie, odii, pennacchi e campanilismi ed essere concordi nel chiedere con forza e determinazione una giusta rivincita di civiltà e di attenzione agli abitanti di questa zona che continuano a perdere giornate intere per richiedere un solo certificato al Catasto, alla Motorizzazione, alla Prefettura, al Genio Civile, alla Camera di Commercio, alla Sovrintendenza, alla Conservitoria dei Registri Immobiliari, ecc…? E’ ora di svegliarci e di capire che c’è "qualcuno" che ci divide per comandare e per tenere in vita il "medioevale feudalesimo". Antonio De Nardo conclude: "Agli amministratori della nostra zona ricordiamo che la distanza da Cariati a Cosenza, 137km, pesa sulla pelle degli ammalati, degli invalidi e di tutti quei cittadini che vogliono sbrigarsi personalmente le loro pratiche. Abbiamo atteso con ansia il terzo millennio con la speranza che ci portasse tante opere per il decollo economico della nostra zona ionica, non facciamolo passare senza aver dato una risposta ai nostri posteri. Amici amministratori, forse non vi siete accorti che abbiamo intelligenze, culture, capacità, risorse per programmare il nostro futuro".

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