Ad Agrinio il congresso internazionale di Archeologia La magna Grecia di Epizefiri Franco Liguori, storico di Cariati ha parlato della colonia di Locri






Viviana Rizzo - CARIATI - Studiosi d'ogni parte della Grecia e dell'Europa si sono dati appuntamento nei giorni scorsi ad Agrinio, importante città della Grecia centrale, capoluogo della regione Etolia-Acarnania, dove si è svolto il II Congresso internazionale di Storia e di Archeologia, organizzato dall'Associazione Storico-archeologica della Grecia occidentale, con il patrocinio del Ministero della Cultura greco. L'importante appuntamento culturale ha avuto come tema generale la storia, le testimonianze archeologiche ed artistiche, dell'Etolia-Acarnania, dalla preistoria all'età antica, dall'età bizantina all'età moderna. Circa novanta sono state le relazioni,svolte da docenti universitari, soprintendenti ai "beni archeologici ed artistici della Grecia, studiosi greci e di altre nazionalità (Germania, Francia, Italia, Inghilterra) di storia antica,di archeologia classica, di arte bizantina. Nel corso di tre intense giornate di studio sono stati passati in rassegna i vari periodi della storia greca, in particolare della regione Etolia-Acarnania, tema generale del Convegno. Ma ad Agrinio si è parlato anche di Magna Grecia e, più precisamente, di una delle più importanti città della Calabria magnogreca: di Locri Epizefiri, fondata nel 673 a.C. da coloni greci provenienti dalla Locride, piccola regione della Grecia continentale, a nord del golfo di Corinto, che ancora oggi porta questo nome. A relazionare sulla storia, la cultura, le testimonianze archeologiche ed artistiche di Locri Epizefiri, è stato lo storico cariatese Franco Liguori, socio della Deputazione di Storia per la Calabria e dell'Istituto per la Storia e l'Archeologia della Magna Grecia di Taranto, autore di numerosi studi e ricerche sulla Calabria magnogreca e di una recente guida storico-archeologica di Sibari e della Magna Grecia, edita a Roma nel 2000, non solo in lingua italiana, ma anche in inglese e in greco moderno. Lo storico cariatese, al quale abbiamo chiesto di parlarci di questa sua importante esperienza culturale in Grecia, ci ha così dichiarato: “La partecipazione al Congresso internazionale di Storia e Archeologia di Agrinio (Grecia) è stata per me un’esperienza veramente entusiasmante. La mia relazione, che è stata molto apprezzata, è stata incentrata sulla storia, la cultura e le testimonianze archeologiche di una delle più prestigiose città coloniali della Calabria magno-greca: Locri Epizefiri. Illustrando la storia, la cultura e l'arte di questa importante colonia magnogreca, - continua lo storico cariatese - ho avuto nodo di evidenziare i forti legami storico-culturali esistenti tra la Grecia e l'Italia meridionale, la Calabria in particolare, che conserva ancora oggi nella sua cultura tanti elementi di grecità, dei quali va orgogliosa. Anche i Greci sono fieri degli antichi rapporti storico-culturali che li legano all'Italia e agli Italiani - sostiene Franco Liguori - e sono interessati a intrattenere col nostro Paese relazioni di tipo culturale e turistico, a collaborare insieme con noi alla costruzione della nuova Europa dei popoli e delle genti. Anch'io, nel mio intervento, ho fatto notare che la stessa disponibilità c'è da parte nostra e che sarebbe auspicabile una più stretta collaborazione fra le nostre istituzioni regionali e le loro (vedi soprattutto Assessorati al Turismo e alla Cultura), fra le nostre Associazioni culturali e le loro. Abbiamo chiesto a Franco, Liquori di segnalarci qualche altra relazione, oltre alla sua, che facesse riferimento ai forti legami storici e culturali fra la Grecia e Sa Calabria. “Una relazione che va certamente segnalata al riguardo è quella dell'architetto Christos Katsibinis già direttore del settore "Restauri" del Ministero della Cultura Ellenico. Egli ha illustrato con dovizia di particolari i lavori di restauro effettuati sulla chiesetta "bizantina di S.Giorgio, in Etolia, che presenta forti analogie con la chiesa bizantina della Cattolica di Stilo". "Dalla sua relazione - ha continuato Liguori- sono emersi i forti legami che intercorsero tra la Grecia e la Calabria anche nel periodo "bizantino, oltre che in quello magnogreco".

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