“No discarica” – Gli agricoltori e allevatori bloccano la strada d’accesso alla discarica in costruzione


Assenti i sindaci contestati per aver preso in giro i cittadini l’unica istituzione presente l’assesore Donnici (Cariati)







SCALA COELI – Qualche decina di agricoltori ed allevatori, ieri, all’alba, hanno bloccato l’accesso alla strada comunale che conduce al sito della costruendo discarica per rifiuti speciali non pericolosi, impedendo, di fatto, ai mezzi meccanici di raggiungere il luogo della discordia, distante circa un chilometro e mezzo dalla provinciale 6.
Quaggiù, nella rigogliosa vallata del fiume Nicà, nell’area denominata “Case Pipino”, ai confini coi comuni di Crucoli ed Umbriatico, la società Bieco Srl di Rossano sta realizzando un sito che accoglierà 100 mila mc di rifiuti al ritmo di 250 tonnellate al giorno.
Ma chi di terra vive non è d’accordo: “Ci vogliono avvelenare. Noi non siamo contrari per principio alle discariche, ma a questa discarica che non tiene conto delle produzioni pregiate d’olio e vino, senza contare gli agrumeti e gli splendidi pascoli”.
In altre parole, questa gente non si fida più di nessuno: “Siamo stati presi in giro fin dall’inizio (la battaglia comincia nel 2009, ndc) da tutti, a cominciare dai sindaci del territorio che ancora non vogliono saperne di parlare chiaro. Loro, a parole cono contrari alla discarica, ma nei fatti mostrano un freddezza stupefacente. Perché non sono con noi questa mattina?”
Già, le istituzioni sono rappresentate solo dai tutori dell’ordine (carabinieri e polizia municipale) e dall’assessore all’urbanistica del comune di Cariati, Giuseppe Donnici.
L’unico “segno” tangibile d’interesse è un divieto di transito che interdice l’accesso: i vigili urbani fanno rispettare la prescrizione scrupolosamente, ma certamente non possono piantonare 24 ore su 24 il passaggio.
La vicenda della discarica ha radici antiche che si perdono in un intricato mosaico di responsabilità più o meno palesi, più o meno occulte; ma alla base c’è un mancato coinvolgimento delle popolazioni interessate ed un bassissimo livello d’informazione che non consente di comprendere appieno i termini della questione.
D’altra parte, la conferma giunge dal portavoce del comitato civico “No discarica”, Roberto Parise: “C’è un basso livello di fiducia nelle istituzioni, poiché si è diffusa la cultura del sopetto. Da notare, inoltre, il peso che hanno assunto le ingarbugliate procedure autorizzative, cosa che fa crescere la contestazione. L'incertezza è dovuta al fatto che da noi tutto si programma sulla pelle della gente”
Ed allora, questi cittadini sono egoisti e pensano solo a ciò che succede vicino a loro e sono indifferenti ai problemi degli altri?

Affatto – precisa Parise- perché alcuni (spesso i sostenitori della realizzazione di un'opera) arrivano a chiamare questo atteggiamento una sindrome, e a squalificare in questo modo ogni opposizione, comprese le critiche che mettono in discussione i vari aspetti del progetto e della procedura di attuazione, argomentando che i vantaggi (di solito dati per scontati) di una grande opera sono per tutta la collettività, mentre gli svantaggi (mai documentati però) sono per un piccolo numero. Noi rovesciano il ragionamento argomentando che i grandi vantaggi sono per un piccolissimo gruppo (costruttori, appaltatori, banche, intrallazzatori); la maggioranza (di solito con minore potere contrattuale) ha vantaggi modesti o nulli e si becca inconvenienti che di solito si chiamano inquinamento e malattie”.

I lavoratori della terra non intendono mollare e questa mattina, fin dalle prime luci, sono ancora lì, pacifici, senza cartelli o striscioni, ma con orgoglio e grande dignità.

Ci dice un allevatore, mentre risaliamo a piedi verso l’area incriminata: “L’assurdo è che io, per ricoverare gli armenti nelle stalle, devo letteralmente attraversare con la mandria tutta la discarica. Non è una bella cosa”.
Per conto nostro, seguiremo giorno dopo giorno l’evolversi della questione, nella speranza che anche i rappresentanti del popolo si diano una regolata e dicano come sono realmente le cose.

Contro o a favore non importa: sono tutte opinioni rispettabili.
Ma, per favore, si dia una risposta sincera ad una popolazione che continua ad essere costantemente scippata da ogni servizio, anche quello, semplice, di respirare aria pulita, l’unica cosa che rimane dopo gli scippi della nostra vita.



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