Muore in un incidente stradale sulla ss 106 una giovane donna di Cariati: Grazia Zolli, lascia due figli.


Lo scontro, tra un autobus e la Fiat 500, è avvenuto tra Cariati e Torretta di Crucoli, nel tratto di strada dopo il fiume Nicà,





CARIATI - Sembra una maledizione: ogni inizio d’anno c’è sempre qualche innocente che deve dare il contributo di sangue alla maledetta strada statale 106; sempre sullo stesso punto; sempre fra Cariati e Torretta di Crucoli, in provincia di Crotone, subito dopo il fiume che segna i limiti fra i due territori. A lasciare la giovane vita sull’asfalto imbrattato di troppe, tante vittime, questa volta è stata Grazia Zolli, 43 anni, di Cariati, separata, con due figli a carico, dipendente di un noto discount del luogo. La scena, nel buio rotto da centinaia di veicoli in colonna, è straziante. Lei, che è morta sul colpo, è accasciata nella sua piccola Fiat 500, coperta dal telo pietoso dei soccorsi. Ci sono i vigili del fuoco di Cirò Marina, i carabinieri della stazione di Crucoli e la polizia stradale di Crotone. Il fragile corpo è incastrato tra le lamiere contorte; a terra la bara che aspetta per l’ultimo viaggio Grazia. I vigili devono lavorare a lungo, fino a “tagliare” letteralmente l’utilitaria ed estrarre, quando è quasi notte, Grazia Zolli, morta così, sulla strada del demonio, mentre si recava da Cariati a Torretta. Una strada usuale,; pochi chilometri, quasi una passeggiata che lei conosceva a menadito. Ma nel buio della tarda serata di ieri il destino le è stato avverso. Secondo quando abbiamo potuto apprendere direttamente sul posto della tragedia, un autobus rumeno, con a bordo diversi passeggeri, mentre procede in direzione nord, verso Cariati, tenta un sorpasso, nonostante la linea orizzontale continua della carreggiata. Non si sa se per distrazione o per eccesso di velocità, il mezzo pesante non riesce a rientrare nella sua corsia di marcia e piomba letteralmente sulla Fiat 500 che proveniva dalla direzione opposta. La stangata è tremenda; l’auto ferma la sua corsa e si accortoccia su stessa. Sono le nove di sera, un’ora di relativo traffico; ma chi è nei paraggi avvisa subito i soccorsi che giungono nello spazio di qualche minuti, mentre si forma una colonna d’automezzi che bloccherà la circolazione fino a notte. Per Grazia non c’è nulla da fare, ed anche le ambulanze spengono le sirene, quasi a significare la fine prematura di una vita semplice, modesta, ma sempre da vivere. Ed inizia lo tsrazio dei familiari che giungono ammutoliti dal dolore; qualcuno urla la propria disperazione; altri inveiscono contro l’autista del pullman. Grazia era nota in città per la sua semplicità e disponibilità, sia al lavoro che nell’esistenza quotidiana. Aperta, solare, col sorriso stampato sul volto, quello che ora si è spento in una limpida e fredda notte dell’anno appena iniziato, nel tratto del dolore ove dal 2008 sono periti 7 giovani. Un tributo troppo alto che non possiamo permetterci più di pagare.


x