Riceviamo e pubblichiamo il messaggio dell'arcivescovo di Rossano-Cariati, mons. Sante Marcianò, per la morte di Grazia Zolli




Carissimi,

con il cuore, con la preghiera e con le mie lacrime di padre e pastore, voglio essere in questo momento accanto a tutti voi che celebrate questa Eucaristia, per accompagnare nel viaggio verso il Padre la vita spezzata di Grazia.
Sono lì con il mio cuore, prima di tutto. Un cuore che, come il vostro, si sente colpito, disorientato di fronte alla tragica morte di una giovane mamma. Un cuore che, semplicemente, vuole stare accanto al cuore distrutto dei familiari e in particolare dei figli Alessandra e Pasquale: senza dire nulla, solo portando con loro l’angoscia e attendendo che, un giorno, possa rinascere nel loro cuore la stella della speranza.
Sono lì con la mia preghiera: una preghiera muta, che si fa grido e supplica a quel Dio che, pur nell’incomprensibile mistero del più devastante dolore umano, rimane sempre il Dio della vita, il Dio che è la Vita, il Dio che dona la vita. E, forse, è proprio in questi momenti che ci rendiamo maggiormente conto di quanto la vita di ogni uomo, spesso così disprezzata e maltrattata, sia unica, sacra, inviolabile: sia vita eterna! E allora sono lì semplicemente per affidare al Signore la vita della cara Grazia, la vita di coloro che restano, la vita dei carissimi Alessandra e Pasquale. Ogni vita in mano a Dio, perché solo Egli ne è l’autore e solo Egli può esserne il custode, dall’eternità e per l’eternità.
Infine, sono lì con tutte le mie lacrime. Anch’io, come tutti voi, non ho saputo che piangere quando la notizia di questa terribile tragedia mi veniva riferita da don Pino; e non ho saputo che ricordare il pianto di Gesù dinanzi a Lazzaro morto, ma anche dinanzi alla paura della Sua stessa morte. Sì: se io posso essere lì, con il mio amore e la mia speranza di padre e di pastore, è perché il nostro Dio, che è il Dio della vita, ha scelto anch’Egli, nel Figlio, di condividere la via della morte umana, dello sgomento e del dolore inspiegabile, dello strazio di chi viene ucciso… Ha scelto, semplicemente, di morire come uno di noi; e, così, ha vinto la morte di ciascuno di noi.



A Te, Dio della vita e di ogni vita;
a Te, Signore Crocifisso e morto, per noi e come noi;
a Te, Cristo Risorto contro ogni speranza umana…
A Te affidiamo il “perché” che si leva, muto,
dai nostri cuori spezzati;
a Te consegniamo le lacrime
che Tu raccogli e scrivi nel Tuo libro;
a Te restituiamo quelle vite
che Tu stesso avevi voluto donarci
e che ora Tu vuoi condurre all’eternità.
Che tutto raggiunga, oggi, il Tuo Cuore di Padre
e che dal Tuo Cuore, su ciascuno di questi cuori affranti,
scenda, come sorgente,
il balsamo della Tua Consolazione
e la luce della Tua Benedizione.
E così sia!

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