Corigliano: Arrestate otto persone accusati dei reati di induzione, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione minorile




CORIGLIANO. - I Carabinieri della Compagnia di Corigliano Calabro, nell' ambito di un' operazione denominata "Flash market", hanno tratto in arresto otto persone accusate, a vario titolo, dei reati di induzione, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione minorile. I provvedimenti, emessi dal Gip presso il Tribunale di rossano su richiesta dei pubblici ministeri Maria Vallefuoco e Vincenzo Quaranta, scaturiscono da indagini iniziate nell' agosto del 2010, dalle quali e' emerso l'agghiacciante scenario che coinvolge minori italiane avviate alla prostituzione dall'eta' di dodici anni e uomini della zona con discrete disponibilita' economiche, di eta' compresa tra i 50 e i 70 anni. Nel corso dell'attivita' investigativa, la situazione di particolare indigenza delle vittime e delle loro famiglie avrebbe facilitato ad alcuni degli arrestati l'adescamento e l'avvio alla prostituzione delle minori gia' all' eta' di dodici o tredici anni. In alcuni degli episodi accertati e' emerso che due ragazze, tra gli arrestati, da vittime sarebbero poi diventate carnefici, avviando alla prostituzione persino le sorelle piu' piccole pur di trarne profitto. E' stato inoltre accertato che uno dei destinatari del provvedimento procacciava, su richiesta ad una vasta clientela, prostitute anche non minorenni, e in uno degli appuntamenti organizzati avrebbe, con un terzo soggetto, sequestrato e violentato una delle vittime. Il tariffario previsto per i rapporti con le minori prevedeva un corrispettivo molto piu' elevato in caso di consumazione con ragazzine senza pregresse esperienze sessuali, favorendo in questo modo l'avvio di giovani indigenti alla prostituzione in tenera eta'.
In un caso, dimostrato dai militari, una delle bimbe fu violentata in gruppo, perche' non voleva prestarsi all'atto sessuale. Tra i violentatori c'e' anche una persona non ancora identificata. Secondo i militari, i genitori delle bambine non erano a conoscenza dei fatti. "Le indagini non possono dirsi concluse, ma abbiamo voluto lo stesso bloccare quanto avveniva, per salvaguardare per quanto possibile le bambine" ha detto il Tenente Colonnello Vincenzo Franzese, Comandante del Nucleo Operativo dei carabinieri di Cosenza. "C'era un vero tariffario: da 50 a 250 euro, che venivano pagati se la bambina era al suo primo rapporto sessuale" ha detto il capitano Pietro Paolo Rubbo, Comandante della Compagnia dei carabinieri di Corigliano Calabro (Cosenza). Indagini iniziate da un anno, poi i militari non ce l'hanno fatta piu' a sapere cosa accadeva senza intervenire. "E non possiamo raccontare tutto, non vi diciamo neanche i nomi delle ragazze coinvolte, che adesso sono maggiorenni ma che sono state prima vittime e poi carnefici delle loro sorelline piu' piccole". Un turpe traffico di carne umana, che veniva ceduta a maturi imprenditori della zona.

x