Riceviamo e pubblichiamo – Appassionata, nostalgica e realistica lettera di un cariatese, Giggino Bombino, trapiantato al nord ormai da 35 anni




Ciao Giggino, come faccio a non ricordarmi di te, vero che ho una certa età, ma la memoria c’è tutta. Come non ricordare gli albori di Radio centrale, ad esempio.
Ho apprezzato tantissimo la tua lettera, per questo ti ringrazio a nome anche della redazione, finalmente, mi sono detto, qualcuno che ragiona con la testa e non con la pancia.
E’ tutto vero quello che hai ricordato e detto. Purtroppo, il grado di crescita del nostro territorio è più lento del previsto, anzi, non si vuole crescere perché fa comodo a tutti vivere in questo contesto politico-sociale.
L’unico progetto serio che viene portato avanti è quello di conquistare il “potere” la crescita del paese può aspettare.
Cariati si spopola sempre di più, i giovani, cercano lavoro altrove, l’economia locale viene soffocata dai soliti dispettucci politici, per cui non decolla.
Dici di non essere nostalgico, ma, Giggino, ho capito dal tuo ragionamento che Cariati non si scorda facilmente.
Grazie per la tua valutazione sulla nostra informazione, ti aspetto


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Caro Direttore, forse, ti ricorderai di me sono Gigino Bombino, sono circa 32
anni che non vivo più a Cariati, ma ogni anno ritorno per un paio di settimane
da trascorrere al mare.
Era dal lontano 1982 che non partecipavo alla festività di di S. Cataldo,
quest'anno mi sono deciso e sono venuto ad onorare il Santo.
Purtroppo per me era la settimana precedente il voto delle amministrative, e
sentendo tanti discorsi e vedendo tanto fervore nei miei concittadini mi sono
tornati in mente gli anni della mia gioventù trascorsa a Cariati. Niente di
nostalgico o di passionale ma per la mente mi passava solo tanta rabbia e
amarezza nel constatare come la gente di Cariati, della Calabria e del Sud in
genere viene trattata dai politici. (purtroppo sono politici eletti dalla gente
cariatese e calabrese, forse questi ci meritiamo).
Nel lontano 1976 , avevo 18 anni, mi girava nella testa una domanda, un
giorno la rivolsi ad un politico di grido che era di passaggio da Cariati: non
seppe rispondere., a distanza di tanti anni, mi è venuta in mente ora che ero a
Cariati e suduto sul muretto del lungomare ascoltavo e riflettevo su quanto si
diceva in campagna elettorale.
La domanda era molto semplice e banale: perchè chi nasce a Cariati o nel Sud
in genere nasce già con una valigia pronta da usare appena si compie la
maggiore età per andare a lavorare lontano?
Andare via dal paese dove si è nati per scelta , per cercare fortuna in altri
luoghi o semplicemente per vivere altrove è un conto, ma nascere col timbro di
solo andata per costrizione questo no!
Perchè mi sono sempre chiesto non ci deve essere lavoro per tutti al Sud?
Stando seduto su muretto del lungomare sentivo tanti discorsi.....mi guardavo
intorno e dentro di me pensavo...chissà mai se ci sarà un Rinascimento
Calabrese, se le coscienze del popolo cariatese e calabrese un giorno si
sveglieranno per dire no a questo stato di cose.
.Forse la mia è solo utopia..
Vedevo tanti ragazzi,,tante giovani donne , anziani soli....vedevo i miei
giovani nipoti e mi chiedevo: chi di questi politici fa davvero qualcosa per
loro? Guardandomi in giro ...... mi rispondevo ..NESSUNO .
Credo che nel 2011 non c'entra più niente essere di destra o di sinistra,
c'entra solo la buona amministrazione di tutti coloro che governano la cosa
publica Calabrese.Tutte le Istituzioni, pubbliche, i Politici , gli enti locali,
la scuola sopratutto dovrebbero lavorare tutti insieme per lo sviluppo del
territorio .Già perchè è lo sviluppo di un territorio che porta benessere e
mette in moto piccole economie locali , che pian piano possono fare da volano
ad una probabile ricchezza del territorio stesso. Non vedo però progetti seri
in giro che vadano in questo senso, o almeno non ne sono a conoscenza, ma
ascoltando cosa si diceva in campagna elettorale...non credo che i politici
attuali abbiano in mente lo sviluppo della costa ionica. A proposito rammento a
qualcuno che la ferrovia Taranto- Cariati è stata inaugurata intorno al 1865 ,
e tale è rimasta , senza nessuno ammodernamento, la statale credo che l'abbia
fatta la “buonanima” , dopodichè nessuno se ne è più curato
Dove pensiamo di andare senza vie di comunicazioni decenti, la storia insegna
fin dai tempi dei romani che la vie di comunicazioni sono l'inizio di
qualsiasi forma di sviluppo.
Scusami per lo sfogo, mi ripeto ma non sono assolutamente nostalgico,
Cariati però mi è rimasta veramente nel cuore anche se devo ammettere che dove
vivo mi sento come a casa mia; qui ho raggiunto ottimi livelli professionali che
tante soddisfazioni mi hanno dato e mi danno, ma sopratutto qui mi sono formato
una splendida famiglia che tanto amo.
Un abbraccio a tutti i Cariatesi con affetto e un cordiale saluto a Te.

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