'NDRANGHETA:PROCESSO HERACLES, PRESUNTE VITTIME NEGANO IN AULA





(AGI) - Le presunte vittime delle cosche di 'ndrangheta del crotonese colpite con l'operazione "Heracles" hanno negato di aver subito vessazioni dagli imputati. E' quanto accaduto oggi, nell'aula bunker in via Paglia, a Catanzaro, dove sono state sentite alcune delle parti offese chiamate a testimoniare dalle difese degli imputati. Ad ascoltarli, nel corso della seconda udienza di celebrazione dei 93 giudizi abbreviati a carico di altrettanti presunti affiliati coinvolti in "Heracles", c'era il pm Pierpaolo Bruni, titolare dell'inchiesta. Dopo la bufera scoppiata quando la Procura generale di Catanzaro gli ha negato la proroga dell'applicazione alla Dda - con cui egli stava conducendo delicate inchieste -, e la successiva "applicazione parziale" per la sola conduzione degli abbreviati, il pm non aveva comunque potuto essere presente alla prima udienza, in quanto non piu' esonerato dai turni alla Procura ordinaria di Crotone, dove presta servizio e dove lo scorso 14 maggio aveva una concomitante udienza. Oggi, invece, Bruni (la volta precedente sostituito dal collega Sandro Dolce) era in aula, dove sono state sentite 4 delle 34 persone in totale che sfileranno al microfono nell'ambito dei riti abbreviati "condizionati", appunto, all'acquisizione delle loro testimonianze. Si e' trattato di Giuseppe Campisi, figlio dell'imputato Antonio Campisi, ed indicato dagli inquirenti come "imprenditore di riferimento per le speculazioni immobiliari effettuate per conto della cosca"; e poi Francesco De Pasquale, Ezio Scavelli, e Antonio Carvelli, tutti parti offese relativamente a specifici reati contestati nell'inchiesta, i quali, pero', hanno sostanzialmente negato le circostanze che vedono imputati i loro presunti aguzzini. Nel procedimento e' stata ammessa, oggi, la costituzione di parte civile della parlamentare Marilina Intrieri, autrice di denunce in merito alla vicenda di Eurparadiso oggetto dell'indagine "Perseus", naturale prosieguo di "Heracles". Erano gia' costituiti, inoltre, la Regione Calabria, la Provincia ed il Comune di Crotone. L'operazione "Heracles" risale all'aprile 2008: fu divisa in due tranches, una scattata il 7 di quel mese, quando 39 persone furono sottoposte a fermo di indiziato di delitto, ed una di giorno 27, per l'esecuzione di 55 provvedimenti cautelari emessi dal gip di Catanzaro nei confronti di soggetti ritenuti affiliati alla cosca crotonese Vrenna- Corigliano-Bonaventura (tra i quali gli stessi 39 gia' fermati, ed altre 16 persone che avrebbero svolto la loro attivita' criminale nella citta' di Crotone). L'attivita' investigativa, secondo le accuse, ha anche permesso di scoprire gli autori degli omicidi di Francesco Gallo e Leonardo Covelli, uccisi a Crotone nel 2000, per contrasti interni alla cosca, e di smantellare gli arsenali del sodalizio criminale, individuando tre depositi in cui erano custoditi esplosivi, pistole e fucili mitragliatori. In aula si tornera' giorno 12 giugno

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