L’ospedale di Cariati CHIUDE la sua attività di ospedale per essere riconvertito in un Centro Assistenza Primario Territoriale


Ancora una volta i cariatesi sono stati presi in giro da quanti si sono “immolati” nella sua difesa



Cariati – E’ solo questione di giorni,si aspetta la pubblicazione dell’atto aziendale, e l’ospedale di Cariati “V. Cosentino” perderà: tutti i posti letto, sarà ridimensionato nei servizi, il pronto soccorso avrà la funzione solo di primo intervento, in sostanza, non si chiamerà più ospedale di Cariati ma, CAPT (Centro Assistenza Primario Territoriale).
Una fine ingloriosa tra l’indifferenza di tutti, nessuno escluso.
Non ci si venga a dire che “abbiamo fatto lo sciopero della fame, abbiamo protestato, anche contestando il presidente Scopelliti, abbiamo mobilitato i sindaci”.
Sono parole e manifestazione di facciata. I fatti sono inconfutabili: l’ospedale di Cariati è stato cancellato dalla mappa degli ospedali calabresi il resto, non conta.
Ancora oggi, c’è qualche nostalgico che crede ancora in un ripescaggio dell’ultima ora. Il ripescaggio c’è stato, ma riguarda l’ospedale di Trebisacce e Praia a Mare. Questi due presidi ospedalieri rimarranno in rete e manterranno tutte le funzioni che avevano.
Amici navigatori a questo punto la domanda viene spontanea: perché il presidio ospedaliero di Cariati è stato cancellato, pur essendo stato, nel corso di tutta la sua storia, il più efficiente, il più attivo, quello che ha portato più soldi all’economia dell’azienda sanità.
Senza dubbio, l’eliminazione dalla mappa degli ospedali calabresi del “Cosentino, rappresenta uno degli atti più vergognosi della storia di Cariati e dei cariatesi. Ci stanno spogliando di tutto senza che nessuno si oppone, perché? Dove sono le istituzioni, i rappresentanti politici, i comitati?
Non ci risulta esserci stato alcun tentativo, a livello istituzionale e non, per incontrare il presidente dell’esecutivo Calabrese, se non qualche richiesta scritta. Nessun tentativo di coinvolgere quei parlamentari regionali che, pure “scippano” voti ai cariatesi; nessun tentativo a livello provinciale, eppure abbiamo una presenza a Cosenza. Allora a cosa è servito e a cosa serve il comitato pro-ospedale? Questo comitato, nato in modo spontaneo, perché è gestito dall’istituzione locale? Perché in modo autonomo, senza la presenza delle istituzioni, non ha preso l’iniziativa di andare ad incontrare il presidente del Governo Calabrese?
I cittadini, vogliono sapere perché questo silenzio assordante.
Oppure dobbiamo registrare qualche altro mea culpa per sentirci dire ancora una volta “anche in quest’azione abbiamo sbagliato modi e tempi e comportamenti”?
Molti, ritengono che su questo problema ci sia stata molta leggerezza perché si è pensato, attraverso la protesta plateale, un successo dell’immagine personale.
A nostro avviso è mancata la giusta diplomazia, l’umiltà nell’affrontare la discussione con l’altra parte. Si è voluto mostrare i muscoli e l’arroganza del potere, la forza dei sindaci uniti senza ricordare la “sfida” del bavaglio. Errori su errori che non hanno fatto altro che peggiorare e compromettere la situazione.
Il comportamento e la condotta dei comuni di Trebisacce e Praia a Mare non hanno insegnato niente ai nostri amministratori.
Da oggi il tema della salute sarà il vero dramma per i cittadini di Cariati e dei paesi limitrofi.
Giusto per ricordare che l’ospedale di Cariati è stato inaugurato il 03 aprile 1978, dopo 33 anni d’onorato servizio viene chiuso.
Il Ponteonline invita quanti vogliono dire la loro sul problema ospedale di scrivere alla nostra redazione, noi lo faremo sapere a tutti.
Il problema investe indistintamente tutti i cittadini,



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