L’impresa di Serafino Bruno sarebbe stata danneggiata nell’appalto del mercato ittico? Perché tanto mistero su questo appalto? Ancora una volta protagonista l’ufficio tecnico del comune di Cariati


La proposta dell’ass. Salvati di affidare gli appalti del comune di Cariati alla Stazione Unica Appaltante diventa sempre più attuale









Cariati - La polemica sui lavori, non ancora affidati, per il completamento del porto ed il mercato ittico del comune di Cariati non accenna a placarsi;
riceviamo e pubblichiamo integralmente la lettera fattaci pervenire dal dott. Luca Rodinò, ovviamente non assumendoci alcuna responsabilità sulla veridicità dei fatti, per mancanza diretta di accesso agli atti;
concordiamo con il il dott. Rodinò che sia necessario, per il Comune di Cariati, l'affidamento dell'espletamento dei lavori pubblici, quanto meno quelli di strategica rilevanza, alla STAZIONE UNICA APPALTANTE; tanto sia per evitare errori procedurali e lungaggini e sia per per fugare dubbi e sospetti per lavori di importi considerevoli in un periodo di "vacche magre" per le imprese locali;
il rischio è che tra ricorsi,annullamenti in autotutela, pareri pro-veritate si perda IL PREZIOSO FINANZIAMENTO indispensabile per il rilancio di un settore,vitale per l'economia di cariati, quale quello della pesca;
la problematica,seguita dal Ponte online, ha suscitato frizioni anche nella maggioranza se è vero come è vero che l'Assessore Salvati a più riprese ha sostenuto,in solitudine, la necessità ed il dovere di affidare la gestione delle gare alla stazione unica appaltante; ricorderete che tale posizione,cristallina, non è piaciuta ad un rampante imprenditore locale che si è "attapirato" (moltissimo) nei confronti dell'Assessore Salvati;
intanto i lavori sono fermi ,anzi non sono mai partiti, ed il finanziamento rischia di essere perso per la cronica incapacità degli amministratori ad esercitare le funzioni di INDIRIZZO E DI CONTROLLO sugli atti e sulla attività degli uffici comunali;
Cariati è ormai al buio,in tutti i sensi,senza guida politica dove nessuno ha responsabilità perchè non ha mai pagato di tasca propria , ma i tempi delle irresponsabilità e degli IRRESPONSABILI pare sia giunto al termine...
La Redazione


RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

Da qualche tempo, in tutte le Province della Calabria, sta montando una polemica sulla necessità o meno di affidare l’espletamento delle gare di appalto pubbliche alle Stazioni Uniche Appaltanti Provinciali o Regionali e sull’utilità o meno di queste strutture. Leggevo di recente, su un giornale locale di un Comune della Provincia di Reggio Calabria, un articolo di un imprenditore che si lamentava di come opera la Stazione Unica Appaltante Provinciale di Reggio Calabria e additava tale struttura quale esempio di spreco di tempo e di risorse economiche.
Mi occupo per professione di appalti pubblici e sono un acceso sostenitore della
necessità (si badi bene, necessità e non utilità) delle Stazioni Uniche Appaltanti, Provinciali o Regionali che siano. Vorrei ricordare a quell’imprenditore che contestava questi organismi di garanzia e trasparenza, che prima di criticare il loro operato bisognerebbe fare mente locale ricordando cosa succedeva fino a qualche anno fa durante tutta la procedura di espletamento di una gara di appalto pubblica e cosa succede ancora oggi laddove le gare di appalto vengono gestite direttamente dai Comuni o dagli altri Enti Appaltanti.
Cercherò di spiegarlo anche ai lettori del giornale che mi ospita, senza entrare troppo in questioni tecnico-giuridiche, raccontando una vicenda molto recente accaduta nel Comune di Cariati e che è emblematica della cattiva gestione dei soldi pubblici e dell’inadeguatezza della struttura di un Comune di fronte alle problematiche che sorgono nel corso dell’espletamento di una procedura di gara di appalto pubblica.
Il Comune di Cariati indice con Determina Dirigenziale dell’Area Tecnica n. 553 del
27.9.2011 una gara d’appalto per l’affidamento dei lavori per il realizzo dell’opera
denominata “Mercato Ittico comunale e servizi di banchina molo sopraflutto – Lotto n. 1” per un importo di € 982.915,21 in gran parte finanziato dalla Regione Calabria. La procedura di gara scelta dal Responsabile del Comune è quella “negoziata” (la gara non è aperta a chiunque voglia parteciparvi, ma è il Comune che decide chi invitare alla gara stessa): l’Ente Appaltante giustifica la scelta di tale procedura con l’urgenza di procedere all’espletamento della gara per il rischio di perdere il finanziamento dell’opera.
Alla gara partecipano sedici Imprese, sulle ventitre che sono state invitate dal Comune, e nella seduta pubblica dell’undici ottobre, dopo l’apertura delle buste contenenti le offerte, la Commissione di Gara aggiudica i lavori all’impresa Torchia, risultante vincitrice; già in quella sede, però, un’altra Impresa partecipante, quella di Serafino Bruno, il cui titolare è presente alla seduta di gara, segnala che tre concorrenti vanno esclusi perché non sono in possesso della qualificazione nella Categoria OG11 (una delle categorie di lavorazioni richieste nel bando di gara): la Commissione di Gara provvede solo a verbalizzare le osservazioni ricevute da quel concorrente.
L’imprenditore Serafino Bruno, che ha fatto presente l’errore alla Commissione di gara, nei giorni seguenti, fa una verifica di come sarebbe andata la gara escludendo le tre Imprese ammesse per errore e si accorge che il vincitore doveva essere proprio lui; a seguito di tale verifica, il 20 ottobre presenta un’istanza al Responsabile del Procedimento e Dirigente dell’Ufficio Tecnico del Comune di Cariati, chiedendo l’esclusione delle tre Imprese ammesse per errore e l’aggiudicazione della gara alla propria Impresa. Non gli restava che aspettare che la Commissione di Gara prendesse atto del suo errore e procedesse alla revisi dell’aggiudicazione.
Col passare dei giorni, però, la speranza del nostro Imprenditore si trasforma in
stupore e poi in amarezza e rabbia fino ad arrivare all’incredulità: il Tecnico del Comune di Cariati, infatti, non si decide a prendere le dovute iniziative per riparare al suo errore e nemmeno l’organo politico interviene per porre riparo all’accaduto! Anzi, il Tecnico comunale si dimostra impermeabile ad ogni critica e nonostante i vari pareri avuti da alcuni Legali da lui stesso interpellati, che convergono pienamente con il ragionamento dell’Impresa, continua a non decidere, lasciando passare inutilmente il tempo, col rischio di far perdere il finanziamento regionale al Comune di Cariati (l’urgenza di completare la procedura di gara per non perdere il finanziamento regionale, invocata a giustificazione della scelta della procedura negoziata, dove è andata a finire?!) e con la certezza di arrecare un enorme danno alla cittadinanza, che avrebbe dovuto beneficiare della realizzazione dell’opera appaltata; l’inettitudine del Tecnico Comunale, inoltre, stava provocando un danno economico rilevante
anche all’Impresa che avrebbe dovuto essere la vera aggiudicataria della gara.
Il nostro Imprenditore, Serafino Bruno, per ottenere soddisfazione delle sue ragioni, chiede l’accesso agli atti del procedimento e, dopo aver verificato con maggiore attenzione la documentazione di gara, scrive una seconda istanza al Tecnico Comunale, per ribadire le sue ragioni; successivamente manda una comunicazione anche alla Segretaria Comunale, chiedendo chiarimenti in merito alla vicenda, riuscendo ad avere un colloquio con la Funzionaria, il giorno 29 novembre: durante questo incontro la Funzionaria telefona al Tecnico Comunale invitandolo in modo perentorio a risolvere la questione nel più breve tempo possibile. La risposta del Tecnico fu che la decisione sarebbe stata presa solo dopo aver ricevuto il parere
dell’Autorità di Vigilanza sui Contratti Pubblici, da lui richiesto.
Il 2 dicembre, controllando sul sito Internet del Comune di Cariati, quasi gli prende un
colpo, al nostro Imprenditore! Sull’Albo Pretorio on line è pubblicata la Determina n. 659 del 25.11.2011, firmata dal Dirigente dell’Ufficio Tecnico Comunale e da un Assessore, che pone fine alla querelle: il Dirigente dell’Ufficio Tecnico del Comune di Cariati, dopo varie premesse, preamboli, richiami di Legge ed osservazioni, arriva alla conclusione di annullare tutta la procedura di gara e di rifarne un’altra invitando le stesse Imprese che avevano partecipato alla prima gara!
C’è da chiedersi, però, come è potuto accadere che il giorno 29 novembre il Tecnico
Comunale dicesse alla Segretaria dell’Ente di non aver ancora preso alcuna decisione perché stava aspettando il parere dell’Autorità di Vigilanza sui Contratti Pubblici e poi, il giorno 2 dicembre, pubblica questa Determina Dirigenziale datata 25 novembre?! Ragionando in modo molto semplice, le risposte possono essere solo due: o il Tecnico Comunale ha mentito il 29 novembre alla Segretaria Comunale oppure la Determina del 25 novembre apparsa sull’Albo
Pretorio il 2 dicembre è un documento artefatto e retrodatato. Il compito di accertare cosa veramente è accaduto lo lasciamo a chi di competenza. In ogni caso è importante sottolineare che nella Determina Dirigenziale n. 659 il Tecnico Comunale menziona anche il Parere dell’Autorità di Vigilanza sui Contratti Pubblici, affermando che lo stesso è pervenuto all’Ente in data 24 novembre, quindi cinque giorni prima del colloquio telefonico intercorso con la Segretaria Comunale…
Il nostro Imprenditore, Serafino Bruno, ha voluto approfondire, per quanto nelle sue possibilità, la questione, ed è riuscito ad avere copia del Parere dell’Autorità di Vigilanza: ha potuto, quindi, constatare che l’Autorità conferma in tutto e per tutto quanto da lui espresso nell’istanza presentata al Comune e conclude decretando “la non corretta ammissione alla gara dei concorrenti privi di qualificazione in OG11”: conclusioni che avrebbero dovuto portare alla revisione dell’aggiudicazione della gara.
Come se non bastasse, il Tecnico Comunale, in data 6 dicembre ha provveduto ad
inviare alle Imprese il nuovo invito di gara, continuando, quindi, a sbagliare e continuando ad accrescere i danni perpetrati con il suo operato sia all’Impresa del nostro Imprenditore, che è stata defraudata di un diritto (l’aggiudicazione della gara), sia alla collettività tutta del Comune di Cariati, alla quale appartengono i soldi spesi (malamente) per indire la prima gara e portarla a termine, per pagare i pareri richiesti dal Tecnico Comunale a diversi Legali, per indire la seconda gara sostenendo ulteriori costi (basti pensare alla cosiddetta tassa sulle gare,
pari ad € 375,00, che il Comune ha dovuto pagare per la prima gara ed ora deve pagare per la seconda); da ultimo, ma non per importanza, il danno enorme che potrebbero subire i cittadini di Cariati nel caso in cui il finanziamento dell’opera andasse perduto a causa del prolungarsi dei tempi dell’appalto.
Il buon senso e la diligenza del buon padre di famiglia avrebbero richiesto un
comportamento diverso da parte di chi gestisce la cosa pubblica: di fronte all’istanza
presentata da un Imprenditore, supportata da valide motivazioni tecnico-giuridiche, la
Commissione di gara avrebbe dovuto agire in autotutela, riaprendo la gara ed effettuando le dovute rettifiche al suo operato: si sarebbe risparmiato tempo e denaro pubblico.
Dopo la vicenda narrata, chiedo pubblicamente a tutti: vi è ancora dubbio che la
Stazione Unica Appaltante sia un organismo inutile?
Luca Rodinò

x