Lettera di Natale del Ponteonline al sindaco di Cariati sotto l’albero che non c’è. A quando quella del sindaco con le dimissioni?




Cariati – Nicola Sero - Gli stabilimenti industriali sono in crisi e migliaia di lavoratori vengono licenziati, il 30% dei giovani è disoccupato e altri milioni sono sempre più precari. Tagli insostenibili colpiscono la scuola, la sanità e le pensioni. La gente non arriva a fine mese, le mense della Caritas sono al gran completo. Basta una pioggia e il territorio frana per l’incuria e la speculazione edilizia dei signori di cemento selvaggio. Questa è la tragedia di un Paese intero…
Dalla politica, specialmente da quella più vicina alle persone, per esempio il Comune, i cittadini si aspettano servizi efficienti, risposte di buon senso, buona amministrazione e invece si scontrano, spesso, con l’arroganza del potere ben interpretata da alcuni primi cittadini, attori di professione. Se questi podestà partecipassero a concorsi cinematografici di provincia, un Hercules di bronzo, come migliori attori co-protagonisti sarebbe loro assegnato di diritto. Il Sindaco di Cariati, recita la parte del teatrante da anni ed ostenta efficienza amministrativa e intelligenza politica. La sua cristallina e sobria gestione della cosa pubblica, le ha permesso di pagare, puntualmente, la tredicesima mensilità ai dipendenti comunali. Lo stipendio di dicembre, non ancora erogato, sicuramente sarà saldato in natura: tutti i lavoratori dell’Ente locale riceveranno un invito a cena per le festività natalizie in uno dei locali notoriamente frequentati dal primo cittadino e dalla sua band. Beneducato com’è l’ormai consumato inquilino di palazzo Venneri, saprà trovare a tavola le parole giuste per chiedere scusa ai dipendenti per il mancato pagamento del salario e nel contempo prendere in giro con manipolate menzogne i cittadini cariatesi che, rassegnati, accettano tutto, anche, di essere lasciati al buio. “La colpa, dirà, alzando il calice stracolmo di Dom Pérignon, per brindare alla faccia dei fessi, è di quel distrattone del messo comunale che ha dimenticato di pagare le bollette Enel. Costui non mangerà il panettone, né brinderà a fine anno con noi, lo stipendio glielo darò, se possibile nel 2012”!
Ad alcuni amici ho chiesto: è possibile immaginare qualcosa di, ancora peggiore, di questo civico Comitato? No, mi è stato risposto, questa è un’amministrazione talmente fuori dal mondo che si copre di ridicolo con atti che sarebbero stati bene in una fiaba di Hans Christian Andersen e che invece sono drammaticamente veri e offensivi verso i cittadini…gare d’appalti chiacchierate, degrado urbanistico insostenibile, aggressività dentro e fuori il Palazzo, avvertimenti mafiosi, minacce…e tanta omertà!
Quello che sconcerta è l’ipocrisia di questi Signori! Il Comitato non ha un soldo per comprarsi lo “spago”, per aver dilapidato risorse per spese voluttuarie, prebende, incarichi a familiari e amici ed altro… e ostenta sicumera ed efficienza amministrativa, intanto invia bollette pazze ai cittadini per fare cassa.
Il Sindaco e la sua allegra brigata studiano, nel frattempo, Quintino Sella e Marco Minghetti sulla somma “algebrica” che porterà loro la prossima IMU, per il pareggio del bilancio, ma, inevitabilmente, affogano nelle contraddizioni e nel fallimento del loro “di bilancio” politico ed etico oltre che finanziario. Mi si obietterà che rimangono, ancora saldamente, in sella. I numeri in Consiglio, infatti, supportano questa sbilenca maggioranza che il Paese, ed è una verità inconfutabile, non sopporta più.
Nondimeno, il Sindaco sostiene, pateticamente, che il tema del dissesto finanziario è una nevrosi inventata da quei quattro bontemponi dell’opposizione.
Per favore, Basta! Non possiamo più perderci nei bizantinismi della politica strapaesana e nelle esternazioni vuote e strampalate del Palazzo. È giunto il momento di iniziare a camminare, perché il futuro è molto più vicino di quanto può sembrare. La strada per battere l’attuale malgoverno è sicuramente a portata di mano. La strada per battere il degrado morale è forse un po’ più lunga, ma possiamo, ancora, farcela. Dobbiamo rimboccarci, tutti, nessuno escluso, le maniche per cambiare. “Se non ora quando? Adesso”! chiedono le donne che vogliono il cambiamento. Condividiamole se abbiamo Cariati nel cuore! Buone feste a tutti!



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