PADRE E FIGLIA UCCISI NEL COSENTINO, E' ANCORA GIALLO





(AGI) - Villapiana (Cosenza), 28 apr. - Resta un giallo l'omicidio dell'agricoltore Vincenzo Genovese, 67 anni, e della figlia Rosa, commessa di 27 anni, ieri nella loro casa di campagna lungo la strada provinciale che lega Villapiana Scalo al centro storico, nell'Alto Jonio cosentino. I carabinieri della Compagnia di Corigliano Calabro e la procura della Repubblica di Castrovillari cercano di dare ridisposte ai numerosi interrogativi che sono rimasti legati al fatto di sangue, nel quale e' rimasta ferita anche la moglie di Genovese, Domenica Ruggiano, 54 anni, ricoverata nell'ospedale di Rossano per una ferita al fianco. Scartata l'ipotesi dell'omicidio suicidio, emersa nei primi momenti dopo il ritrovamento del corpo da parte d'un passante attirato dall'abbaiare continuo d'un cane, e in virtu' di quanto dichiarato dalla Ruggiano durante il trasporto in ospedale e nei momenti precedente all'intervento chirurgico cui e' stata sottoposta per limitare le conseguenze della ferita, si e' pensato all'azione d'un killer che avrebbe aperto il fuoco contro i tre componenti della famiglia con il fucile da caccia che Genovese deteneva legalmente, prima di gettare l'arma e scappare via.
Andavano in questa direzione anzitutto le dichiarazioni della signora Ruggiano, che oltre a ripetere ossessivamente la parola "setta, setta, setta", ha raccontato agli investigatori che attorno alle 11 del mattino aveva sentito dei colpi dopo avere accompagnato il marito nel patio di casa poiche' asmatico. Inoltre avrebbe sentito anche le grida d'aiuto della figlia, che la implorava di aiutarla. Quando sarebbe uscita, il misterioso uomo avrebbe aperto il fuoco anche contro di lei, ferendola solo leggermente. A quel punto, a dire della Ruggiano, lei sarebbe tornata in casa, sdraiandosi sul letto e rimanendo li', ferita, rischiando di morire dissanguata, sino alle 19 circa quando il passante in cerca di asparagi si e' accorto di tutto lanciando l'allarme con una telefonata ai carabinieri. Sarebbe rimasta a letto per quasi otto ore senza chiedere aiuto, nonostante i numerosi telefoni cellulari trovati in casa, senza chiamare nemmeno l'altra figlia sposata che non viveva con loro. Strano, molto strano. Ecco perche' carabinieri e magistratura non escludono nessuna ipotesi, e stamattina hanno sottoposto all'esame stub la stessa Domenica Ruggiano, oltre ai due cadaveri, finita anch'ella inevitabilmente tra i sospettati d'un dramma la cui soluzione e' ancora tutta da scrivere. Ieri sera gli investigatori pare abbiano cercato anche il fidanzato di Rosa Genovese. Inoltre. Con il passare delle ore emergono altri dettagli sulla morte dei due, con la ventisettenne che sarebbe morta dissanguata dopo una ferita alla gamba e un'altra al torace, mentre Vincenzo Genovese e' stato colpito anch'egli una volta al torace e un'altra all'ascella mentre era nel patio, inginocchiandosi e spirando su una panchina di legno.

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