.Antonio Iemboli, deceduto l’altro ieri sarebbe morto per arresto cardiocircolatorio determinato da congestione. Oggi i funerali




SCALA COELI – Il cinquantaduenne Antonio Iemboli, deceduto l’altro ieri per un’atroce beffa del destino, sarebbe morto per arresto cardiocircolatorio determinato da congestione.
Ẻ quanto avrebbe stabilito la perizia necroscopica, eseguita dai medici Arcangelo Fonti e Bannio Vercillo, disposta da Maria Vallefuoco, il magistrato del Tribunale di Rossano che si occupa del caso.
Antonio, che lascia la moglie e due figli, è morto dopo aver festeggiato il matrimonio della nipote presso le notissime sale ricevimento dell’Hotel Kala Kretosa, a Calopezzati, da queste parti il top dell’eleganza e della serietà professionale.
Antonio è alla cerimonia nuziale assieme a parenti ed amici, tutti di Scala Coeli, suo paese d’origine al quale è legatissimo.
Dopo il pranzo nuziale, che si protrae fino a tarda sera,, mentre qualche invitato comincia ad accommiatarsi, Antonio, con altri amici, decide di omaggiare lo straordinario evento con un bagno in piscina.
Un tuffo ristoratore e via.
Ma Antonio non emerge dall’acqua; gli amici si accorgono che qualcosa non va ed è la figlia la prima a notare il corpo del papà, immobile, sott’acqua.
Issato a bordo piscina, Antonio non respira più.
Intanto arriva un’ambulanza del 118 della postazione Pet di Cariati.
I sanitari provano a defibrillare Antonio che non dà segni di vita ed il cadavere è mestamente trasportato presso l’obitorio dell’ospedale “Giannattasio” di Rossano.
La festa si trasforma in dramma: Antonio, un uomo per bene e solare, ha lasciato sbigottiti quanti, e sono tanti, lo conoscevano a Scala Coeli e Cariati.
Gran sportivo (giocava a calcio ogni sabato nel campetto di San Morello) ed appassionato cacciatore, Antonio aveva sempre la battuta pronta e ad ognuno regalava un sorriso.
Era, come si dice, uno di compagnia: il vuoto che ha lasciato peserà come un macigno nel cuore dei familiari e degli amici, compreso chi scrive queste dolenti note, perché la vita che gustavamo spesso assieme, ha ora un aspro sapore.

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