Clamoroso: tutto il personale del reparto dialisi dell'ex ospedale chiede di essere trasferito
Tommaso Critelli: “Perché il trasferimento di massa? Perché privare un territorio, e decine di pazienti, del servizio dialisi? Perché Cariati continua ad essere saccheggiata e depredata di tutto?”
CARIATI - Dall’ex ospedale “Vittorio Cosentino” continuano a giungere notizie sconfortanti, come se non bastasse aver privato oltre 40 mila sudditi calabresi del diritto costituzionale alla salute.
Tutto il personale infermieristico (nove unità) che opera nel reparto di emodialisi ha chiesto di essere trasferito altrove.
La clamorosa e provocatoria iniziativa è determinata dalla “oggettive condizioni di disagio”, spiega un infermiere, che “non consentono quella serenità d’animo necessario per assistere al meglio pazienti la cui vita è appesa ad un filo”.
Amplifica la questione il consigliere comunale di minoranza Tommaso Critelli (“Fai vincere Cariati”) il quale “sposa” senza mezzi termini la causa di lavoratori e dializzati: “all’ex ospedale: “”Ho appreso che tutto il personale infermieristico del servizio dialisi di Cariati, fiore all’occhiello di quel che resta dell’ospedale “Vittorio Cosentino”, ha chiesto di essere trasferito dal reparto ove attualmente presta servizio. Il servizio ha sempre erogato prestazioni mediche elevatissime, salvando decine di vite umane, ed assicurando un livello ed una qualità di vita ottimale a tutti i pazienti che ancora oggi ricevono le cure. Conosco personalmente, ad uno ad uno, i nove infermieri, e so per certo che hanno sempre dato “tutto” in termini di professionalità ed abnegazione sul lavoro, spesso sottoponendosi a turni massacranti”.
Ed allora il Critelli si domanda: “Perché il trasferimento di massa? Perché privare un territorio, e decine di pazienti, del servizio dialisi? Perché Cariati continua ad essere saccheggiata e depredata di tutto?”
Ma non ci sono risposte, e dunque il consigliere si augura che non ci sia una cabina di regia tendente a chiudere il servizio per trasferire ed accentrare tutto a quello di Rossano, distante oltre 30 chilometri”.
Qualcuno dimentica, però, di star giuocando con la pelle dei malati, ed allora, riflette Critelli, “mi auguro che quanti hanno responsabilità direttive ed amministrative, intervengano in tempo debito per non privare, ancora una volta, il territorio del diritto alla salute tutelato e garantito dalla Carta costituzionale”.
La certezza: “Sia ben chiaro che seguirò l’evolversi della vicenda e che non farò sconti a nessuno”.
La querelle sul servizio dialisi si protrae da mesi, tanto da aver suscitato le ire dei pazienti che, addirittura, proponevano di rifiutare il vitale trattamento “come – scrissero - estrema forma di protesta verso chi ci considera i “martiri della quotidianità”, semplici numeri, pedine da spostare a piacimento”.
Ed è tutto molto triste.