PALAZZO CHIRIACI SOTTO SEQUESTRO – Sarebbe stato liquidato lo stato finale alla ditta appaltatrice mentre i lavori sarebbero ancora in corso. Inchiesta dei carabinieri per accertare la verità


Altri danni per il Comune. La notizie di qualche giorno fa: il Ministero dell’Interno ha intimato al Comune la restituzione di circa centomila euro perché indebitamente percepiti in seguito ad omissione di comunicazioni che il Comune avrebbe dovuto fare e non ha fatto



Cariati - Il noto cantautore Antonello Venditti, nel comporre la sua canzone “ Italia” , certamente avrà pensato anche alla nostra Cariati :
“Oh Italia (Cariati)
Tierra de maccarroni multinazionali
Tierra de scandalos e de scandalizados
Tierra dove la pelota è rotunda
e los arbitros son cornudones
….. tierra de qualunquistos e de digiunadores….
tierra d’amore , tierra do sole …..
Ed el pueblo che fa?
Canta!”
E’ solo uno stralcio della canzone, ma è sufficiente a dare un’idea alquanto sintomatica della nostra realtà municipale.
Dopo i fatti della Sogefil, del mercato ittico, degli appalti chiacchierati, dei debiti fuori bilancio, delle diffide rimaste ancora inevase della Corte dei conti sulla catastrofica situazione finanziaria del Comune, sulle dimissioni ancora misteriose di un assessore con cifra elettorale d’eccellenza, sulla scomparsa dell’ospedale non rimpiazzato dai servizi necessari per la tutela del diritto alla salute, né dei cosiddetti LEA (Livelli minimi di assistenza), la cronaca ci riserva ancora sorprese che certamente non fanno onore alla storia della nostra Città.
E’ soltanto di ieri la notizia che il Tar della Calabria ha condannato il Comune di Cariati al risarcimento dei danni in favore di una ditta alla quale il Comune ha revocato l’aggiudicazione dei lavori del mercato ittico. Di qualche giorno prima la notizia che il Ministero dell’Interno ha
intimato al Comune la restituzione di circa centomila euro perché indebitamente percepiti in seguito ad omissione di comunicazioni che il Comune avrebbe dovuto fare e non ha fatto. Lasciamo stare tante altre storielle, e veniamo a quella di stamattina : i Carabineri hanno posto sotto SEQUESTRO PENALE, con l’apposizione dei sigilli di rito, il fabbricato di proprietà del Comune denominato “Palazzo Chiariaci” sito sul corso principale di Cariati Centro, Via XX Settembre.
Perché? Non siamo in grado al momento di conoscere le motivazioni di un simile provvedimento giudiziario di natura penale che certo non lascia ben sperare per la buona riuscita dell’opera, né tanto meno per l’immagine e, perché no, anche per la casse del nostro Comune. Per certo sappiamo che nei giorni scorsi i Carabinieri hanno effettuato altri sopralluoghi nel “palazzo Chiriaci”, la cui struttura da anni è sottoposta a lavori di restauro affidati alla ditta Torchia da Cariati.
Il finanziamento dell’opera, per circa 400 mila euro, è a totale carico della Regione Calabria con cui il Comune di Cariati ha stipulato una convenzione, dove sono stabiliti termini e condizioni. Evidentemente qualcosa non ha funzionato. Per certo sappiamo che i termini di contratto tra il Comune e la ditta appaltatrice sono da tempo scaduti e il Comune non avrebbe dato seguito all’ applicazione delle relative penali a carico della ditta.
Addirittura sarebbe stato redatto uno stato finale dei lavori entro la fine del mese di settembre, termine ultimo assegnato dalla Regione per evitare la revoca del finanziamento.
Lo stato finale pare sia stato già interamente liquidato alla ditta, mentre i lavori, non ultimati, sarebbero continuati ancora in questi giorni. Da qui l’intervento dei Carabinieri che , nei giorni scorsi, cioè dopo la scadenza dei termini di contratto e quelli fissati dalla Regione, hanno accertato la presenza di manovalanza intenta a proseguire i lavori all’interno del palazzo Chiriaci.
A questo punto non ci resta che ascoltare per intero la canzone di Venditti, magari tra una tarantella e una quadriglia……..

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