Il Ponteonline subisce l’ennesimo attacco dalla “Premiata ditta M. & M.” che stupidamente pensa di sviare i veri problemi di Cariati. SI VERGOGNINO!!!


Ancora contumelie, minacce, arroganza e prepotenza da parte di gente senza scrupoli che mira solo ad annientare chi informa liberamente i cittadini



Cariati - L’ApI (Alleanza per l’Italia), bisogna riconoscerlo, è un partito coerente, ove il legame ombelicale tra il vertice e la base è profondissimo.
Rutelli in Senato vota a favore del carcere per i “giornalisti scomodi”?
Ed ecco che alla periferia dell’impero i rampanti perbenisti del partito (partito?) si danno alla caccia alle streghe: i “giornalisti scomodi” di Cariati vanno bruciati. Meglio subito.
Ora, dopo la solita valanga d’insulti e contumelie nei confronti di questo “sito spazzatura”, l’Usignolo Canterino (tanto resta tutto in famiglia) fa sapere “omnia mundi” che “nell’ApI militano uomini e donne che si sforzano di offrire, ogni giorno, un contributo attivo e responsabile al dibattito democratico ed alla crescita della comunità, senza mai inseguire la via dell’odio e della strumentalizzazione a tutti i costi, magari ammantata da strillata ansia moralizzatrice o, addirittura, da falsa passione libertaria, così come invece fa chi da anni ha piegato, nella nostra cittadina, il diritto di cronaca e la libertà di informazione”.
Senza ironia, sottoscriviamo “in toto”, come direbbe l’Usignolo Canterino, la bella affermazione.
I signori dell’API, sono così accecati dall’odio nei confronti del Ponte, che non tengono conto nemmeno del rispetto dei suoi autorevoli iscritti. E’ del tutto falso quando affermano che l’avv. Rocco Agazio, candidato alla segreteria del partito non ha mai parlato telefonicamente al nostro direttore. Evidentemente o mentono sapendo di mentire oppure lo fanno col solo scopo di deviare quelli che sono i problemi reali del nostro paese. Confermiamo che la telefonata tra il direttore e l’avv. Agazio c’è stata ed è confermato in una lettera, molto garbata e dai toni pacati, che lo stesso Agazio ha inviato alla redazione del Ponteonline nella quale dice testualmente: “Relativamente alla nomina dello scrivente a nuovo segretario del Circolo di Cariati di Alleanza per l’Italia, mi corre l’obbligo di smentire di aver mai confermato detta notizia nella conversazione telefonica intercorsa con Lei nella serata di lunedì u.s.” Basterebbe questa dichiarazione per smentire tutte le affermazioni della premiata ditta M & M. Ma vi è di più, subito dopo aver ricevuto in redazione l’ultimo comunicato dell’API, l’avv. Agazio, alle oere 19,45, in una comunicazione telefonica ha confermato che “quelli dell’API”, erano stati informati del colloquio telefonico intercorso col direttore, Leonardo Rizzo. Quindi sapevano e nonostante tutto hanno la faccia tosta di insistere e negare tutto. VERGOGNATEVI!!!!!!
Prove evidente, confermata, che la M & M costruisce i suoi comunicati stampa sulle menzogne continuando a prendere in giro i cariatesi che ormai non abboccano più.
Ebbene, svolazza per le secrete stanze di Palazzo Venneri un insetto (apis sine baculus) che definire un modello di virtù politica ed amministrativa sarebbe offensivo per le api (quelle vere).
Codesto esapodo, gran produttore di miele, ha mostrato capacità straordinarie di apprendimento, tanto da suscitare l’interesse degli entomologi di tutto il mondo, che ha messo subito a frutto.
Ed ecco cosa ti combina: in un sol colpo sistema un cognato e due cugine (coi relativi affini) gratificandoli di sostanziose elargizioni secondo il rigido manuale della spartizione.
Per giungere a questo ragguardevole risultato, l’esapodo ha dovuto però scontrarsi con l’Eminenza grigia addivenendo con egli ad un accordo che soddisfa entrambi, secondo l’antico adagio: “una cosa a te ed una cosa a me”. Totò docet.
Ma dalle parti dell’alveare questi non sono INTERESSI PERSONALI.
Si tratta, piuttosto, “della tutela di interessi diffusi, in nome e per conto della collettività e del suo benessere”.
In fondo queste cose le diceva due mila anni fa Marco Aurelio: “Ciò che non fa bene all’alveare non può far bene alle api”.
Evviva la famiglia, possibilmente allargata fino al quinto grado.
Vola esapodo, vola.

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