LA NOSTRA DENUNCIA HA ROTTO GLI INDUGI MA LA REAZIONE DEI COMUNI NON C’E’ STATA SI SPERA NEL POPOLO PER EVITARE CHE TUTTO IL BASSO IONIO DIVENTI UNA TERRA PIENI DI SCORIE NUCLEARI E VELENI





SCALA COELI - Pasquale Loiacono Ed eccoci sul sito “maledetto” ove sorgeranno, l’una accanto all’altra, due discariche: la prima, privata, della società Biesco s.r.l. (che ha acquistato il terreno) che secondo la relazione tecnica, già approvata dalla regione Calabria, si occuperà dello smaltimento di rifiuti non pericolosi; la seconda, quella mastodontica, “misteriosa” e pubblica, sarà gestita dal commissario straordinario per l’emergenza ambientale.
Da Cariati la zona si raggiunge in una ventina di minuti, imboccando, dalla 106, a sud del ponte sul fiume Nicà (siamo in provincia di Crotone) la strada provinciale n. 6 per Umbriatico, poco più di un acciottolato, che attraversa la lunga valle a destra del greto del Nicà.
Il paesaggio è austero: filari infiniti di viti; ulivi; alberi da frutto; distese di campi seminati a rotazione e pascoli rigogliosi ove brucano i più bei ovini di razza podolica autoctona.
Dappertutto sorgive naturali e piccoli rivoli di torrenti, tutti confluenti nella grande fiumara che corre verso il mare.
Il silenzio è rotto dalle poiane che solcano il cielo e dallo stridio dei rondoni: oggi è domenica, il giorno che allevatori ed agricoltori dedicano al riposo o alle opere meno impegnative.
Sulle vette delle colline argillose svettano i centri abitati di Crucoli, Umbriatico, Scala Coeli e Terravecchia, quasi fossero posti lassù, a guardia di questo splendido territorio, come certe sentinelle giganti che vegliano, discrete, la grandiosità di madre natura.
Ci attendono i proprietari delle terre espropriate dalla regione: mani callose e volti solcati dalla fatica.
È gente che qui lavora da una vita, continuando le attività dei padri e dei padri dei padri.
Loro di discariche non ne vogliono proprio sentir parlare e si preparano alla lotta.
Non sanno ancora che in questa conca degradante fino alla piana dello Jonio “qualcuno ha deciso di stoccare - spiega Fabio Menin, responsabile dell Wwf “Sila Greca” - scorie nucleari, veleni che muteranno completamente lo scenario umano ed economico di una terra aspra, ma dalla quale decine e decine di famiglie riescono comunque a trarre sostentamento. E che la storia di una discarica per rifiuti solidi urbani è una barzelletta, lo sanno ormai tutti: in una zona così ampia (70 ettari), “nascosta” alla vista, non si possono solo stoccare i semplici scarti quotidiani prodotti dai calabresi, ma c’è qualcosa di più”.
Cosa sia questo “di più”, Menin lo sintetizza così: “Intanto non trova giustificazione l’esproprio di una area così vasta; poi, il sito “imposto” per la discarica, corrisponde perfettamente a quello indicato dal governo nazionale sulla mappa delle aree idonee ad accogliere rifiuti nucleari predisposta. Le preoccupazioni, sono, a questo punto, più che legittime”.
Delle questioni “politiche” si sta occupando il Partito democratico di Cariati che, attraverso il suo segretario, Fausto Sero, ha informato deputati nazionali (Franco Laratta e Franco Bruno); europei (Gianni Pittella e Mario Pirillo) e regionali (Franco Pacenza, Nicola Adamo e Mario Maiolo) i quali, già da oggi, ciascuno per le proprie competenze, presenteranno precise interrogazioni alle assemblee di appartenenza.
Il Pd cariatese ha investito del problema anche il presidente della provincia di Cosenza, Mario Oliverio, e tutti i sindaci del comprensorio al fine di concertare un’azione di lotta comune che travalichi le mere appartenenze di pensiero e schieramento.
“Faremo il diavolo a quattro – commenta Sero – perché questa decisione centralista non passi. Ribadisco che noi non siamo aprioristicamente contro le discariche, ma venire a scipparci ed inquinarci un territorio che solo nell’agricoltura, nella pesca e nel turismo riesce a trovare occasioni di sviluppo, ci pare troppo. Invito fin da adesso tutti i cittadini del Basso Jonio, compresi i comuni della provincia di Crotone, ad una mobilitazione generale. Non bisogna abbassare la guardia, ma impedire la realizzazione di un disegno scellerato che ci priverebbe per sempre dell’unico nostro vanto: l’ambiente naturale. Noi, che siamo un partito vero e vivo, non meteore, 365 giorni all’anno, al di là delle consuete strumentalizzazioni di maniera, stiamo con la gente e per la gente”.
Insomma, pare di capire, la lotta è appena iniziata.


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