Il Comune di San Marco Argentano ha intitolato il largo antistante la Cupola Geodetica a Rocco Trento. Vergognosa l’assenza del sindaco di Cariati, una “dimenticanza” ignobile che non trova alcuna giustificazione




CARIATI – All’indimenticato, compianto concittadino Rocco Trento, l’unico grande politico di spessore espresso dalla nostra città, il comune di San Marco Argentano ha intitolato il largo antistante la Cupola Geodetica.
Un gesto, un atto che onora la figura di un cariatese che ha saputo e voluto emergere nel panorama, ora inquinato, della politica intesa come servizio.
Rocco Trento, socialista, a memoria di chi non ha avuto la fortuna di incrociarne il cammino, s’erge come figura poderosa di una concezione laica dell’impegno politico mai fine a se stesso e sempre indirizzato alla ricerca del bene comune, soprattutto di quello a favore dei più bisognosi che ora sono relegati nei labirinti asfittici del non impegno.
Nel ricordo di Ernesto Mileti, ex sindaco di San Marco, Rocco Trento è il leone che si è “battuto con coraggiosa determinazione per l'apertura dell'Ospedale di San Marco, riuscendo a trasformare una struttura sanitaria vuota ed abbandonata in una invidiabile realtà ospedaliera. Per tutto il periodo in cui Trento è rimasto assessore regionale alla Sanità, il nostro Ospedale ha erogato servizi di qualità, salvato vite umane, evitato disagi alle famiglie e, tra l'altro, con il suo indotto ha portato ricchezza al territorio. Oggi, purtroppo, viviamo l'amarezza della sua ingiusta chiusura. Onorare Rocco Trento, inserendo il suo nome nella toponomastica comunale, significa, essenzialmente, richiamare il suo impegno per il pieno ripristino del diritto alla salute”.
Di quegli uomini se n’è perso lo stampo e, a Cariati, anche la memoria: “nemo profeta in patria”.
Eppure, qualunque siano le valutazioni, Rocco Trento ha rappresentato un “valore aggiunto” per il suo borgo natale, per la Calabria e per tutto il Paese.
Socialista radicale, le sue idee furoreggianti hanno lasciato una traccia indelebile nel cammino, dopo travagliato, dell’idea riformista.
Rocco Trento era socialista nell’anima, e forse fu per questo che aborriva gli arrivisti ed i rampanti di una sinistra facilona e ciarliera, come quelli che, blasfemi, usano l’identità di un “socialismo” astratto per ammantarsi di una cultura politica che non hanno: Salvemini e Giolitti sono lontani anni luce dai pensieri e dalle azioni di certi amministratori usi unicamente alla rincorsa del proprio soddisfacimento personale, mentre intorno a loro si moltiplicano macerie e dolori infiniti.
Rocco Trento, certe situazioni non le avrebbe metabolizzate.
Torniano all’attualità.
A San Marco Argentano, per onorare la figura dell’illustre concittadino, c’erano tutti i sindaco dello Jonio cosentino, con tanto di fascia tricolore e gonfalone; i familiari del compianto e tanti cariatesi che di Rocco serbano nostalgica e benevola memoria.
Tutti tranne il primo cittadino di Cariati, socialista per convenienza, che non ha pensato nemmeno di delegare qualcuno a rappresentare il Comune che diede i natali a simile gigante della politica locale e nazionale.
Una “dimenticanza” vergognosa per la quale non può esserci appello; una negligenza, un’amnesia, un lapsus che certifica un’incuria infinita, tanto più ignobile se si pensa che il gesto nobile del Comune di San Marco Argentano sarebbe dovuto essere successivo ad un’analoga azione nostrana: perché mai non si è pensato di onorare la memoria di Rocco Trento nel suo paese d’origine?
Certamente, correre ai ripari adesso equivarrebbe ad un pentimento postumo che non ha giustificazione alcuna; ad un “refuso” tanto bislacco quanto sospetto, generato da un oblio determinato dal timore che cotanto “ricordo” ed “ammonimento” ad esercitare la politica per il bene comune potesse offuscare una gestione della cosa pubblica volta esclusivamente al profitto personale.
Non a caso, sui social network della rete, contro l’ultima infamia dei nostri governanti si sono scagliati i commenti negativi degli “autentici” socialisti che di Rocco Trento serbano un ricordo indelebile e dell’attuale sindaco, che si dice “socialista”, un’ombra di finto perbenismo.
Ma tant’è: Rocco Trento era Rocco Trento. Questo sindaco, purtroppo, è il sindaco.



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