Consiglio comunale - Il 2012 si chiude con il botto: la maggioranza si approva tutti i punti all’o.d.g., mentre, l’opposizione è assente


Riappare in pubblico il sindaco e si rivede in consiglio Sergio Salvati, legge un comunicato (giusto a smentire le dichiarazioni del sindaco) e poi abbandona la seduta



CARIATI – Non c’è pace tra la maggioranza civica che governa la città e le opposizioni consiliari.
E così l’anno del Signore 2012 si chiude con un botto fragoroso e riporta in auge l’astioso contegno del rendere “pan per focaccia”. vendicativo
Al consiglio comunale di questa sera, riunitosi in seconda convocazione perché la prima (il 27 dicembre) era andata deserta a causa della contemporanea assenza dei membri di maggioranza e di tre oppositori, le minoranze (4 consiglieri) non si presentano per protestare, dicono, contro la gestione di un esecutivo che sta trascinando Cariati verso il baratro più profondo e terribile della sua nobile ed antica tradizione.
All’ordine del giorno ci sono argomenti attinenti in massima parte al bilancio civico; alla faccenda, controversa, del sequestro giudiziario di Palazzo Chiriaci e, da ultimo, materia aggiunta alla vigilia di Natale, l’esatta interpretazione dello statuto comunale.
Il primo, clamoroso ammutinamento aveva suscitato le ire del consigliere comunale di maggioranza, e già assessore, il socialista Sergio Salvati: “Eravamo presenti solo io e Filomena Greco (consigliere di minoranza, ndc). Con enorme stupore, dunque, ho dovuto constatare che il resto della maggioranza aveva deciso di disertare l’odierna seduta. Lungi dal considerare tale decisione illegittima ed immotivata, tuttavia la stessa è stata assunta a mia insaputa, pur facendo io parte della maggioranza. Correttezza di gruppo consiliare e, prima ancora politica, avrebbe voluto che fossi preavvertito di quanto deciso”.
Il Salvati, che dall’epoca delle sue dimissioni da assessore sembra avere assunto una posizione contrapposta e profondamente critica nei confronti della sua ex parte politica, commenta: “Del resto, in due precedenti occasioni, in cui non ho potuto presenziare all’assise per giustificati motivi, ho sempre comunicato preventivamente nelle riunioni di maggioranza il mio legittimo impedimento. Mi sarei aspettato, perciò, dal sindaco (Filippo Giovanni Sero, ndc) e dal gruppo consiliare lo stesso garbo nei miei confronti”.
Risponde il primo cittadino attraverso un’intervista rilasciata ad un sito web: “Con Sergio Salvati non c’è alcuna rottura. Il consiglio del 27 scorso non si è potuto tenere a causa di un problema sorto all’ultimo minuto: c’è stato l’impedimento di un consigliere di maggioranza e non abbiamo avuto il tempo materiale di avvisare nessuno”.
La pillola indorata: “Salvati è parte integrante della maggioranza e, anche se in veste di semplice consigliere, saprà dare il suo contributo in termini di qualità e quantità”.
Dalle opposizioni, invece, si rimarca: “Sapevamo che il 27 non si sarebbero presentati per un preciso disegno tanto subdolo quanto logico, almeno dal versante dei numeri. Chi rappresenta la maggioranza consiliare sta consumando illegalità su illegalità e continua a calpestare le più elementari norme di legge e statutarie. A questo punto che facciano come meglio aggrada loro. Noi non ci stiamo più se ci è negato finanche il diritto di dissentire”.
All’assemblea partecipa anche il Salvati che legge una breve dichiarazione di voto sulla ratifica di una deliberazione di giunta del 30 novembre scorso avente ad oggetto la variazione del bilancio 2012.
In sintesi, egli manifesta la sua astensione adducendo motivazioni di carattere tecnico e di correttezza politica. Sembrerebbe che Salvati abbia pensato: “Non posso votare una delibera dove c’è una dettagliata relazione di bocciatura da parte del dirigente dell’ufficio finanziario, il quale si esprime pubblicamente con una nota pubblicata dalla stampa”.
Prima la dichiarazione e poi l’abbandono, dal Consiglio comunale, è la chiara risposta al sindaco, del consigliere Salvati, quando afferma che Sergio Salvati fa parte della maggioranza a tutti gli effetti.
Passano tutti i punti, anche quello, delicato e di principio, sull’interpretazione autentica dello Statuto comunale che, come spiegano dalle opposizioni, sarebbe, di fatto, assimilabile al letto di Procuste, il brigante mitologico che torturava i viandanti facendoli sdraiare su un letto di sua invenzione: i malcapitati venivano infatti stirati a forza se troppo corti, o amputati se troppo lunghi rispetto al giaciglio. In sostanza e….. scurate la nostra franchezza lo Statuto, per questa maggioranza è come la pelle dei c……i, dove serve la tiri, alla faccia della legalità e alla salute dell’illegalità.

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