Unitalsi Calabria in viaggio a Loudes: fede, speranza e amore.




Un’esperienza mistica irripetibile quella vissuta dai 760 pellegrini dell’Unione nazionale italiana trasporto ammalati (unitalsi) calabrese che sono appena rientrati da Lourdes, un luogo dove affluiscono milioni di persone da tutto il mondo alla ricerca di pace interiore e miracoli per gravi malattie. Sono tanti infatti i miracoli riconosciuto dalla chiesa in questi luoghi che testimoniano tante apparizioni mariane alla piccola contadina a Bernadette Soubirous. Sono più di sette mila le guarigioni avvenute a Lourdes, ma sono solo 68 le guarigioni riconosciute dalla Chiesa, che è molto cauta nel riconoscerle perchè, prima di certificarle come miracoli, si avvale di una commissione scientifica di cui fanno parte medici, anche atei e appartenenti a confessioni religiose differenti da quella cattolica. La missione dell’Unitalsi è sin dalla sua nascita nel 1903, proprio quella di essere al servizio del prossimo, “Uno strumento nelle mani di Dio, per portare la speranza dove c’è disperazione, un sorriso dove regna la tristezza, l’amicizia dove c’è la solitudine.È una missione semplice che si nutre del desiderio di vivere il Vangelo nella quotidianità accanto alle persone in difficoltà, colpite dalla malattia, dalla disabilità e dalla sofferenza, accompagnandole in pellegrinaggio nei luoghi dove la presenza della Vergine è particolarmente sentita e continuando poi nella vita quotidiana. Un pellegrinaggio che non finisce mai, è un legame d’amore e di servizio che non si esaurisce quando si scende dal treno e diventa parte integrante della nostra vita.A capo del pellegrinaggio, al quale ha partecipato anche la sottosezione di Corigliano, il responsabile regionale Unitalsi Don Gianni Polimeni, Parroco della Cattedrale di Reggio Calabria. Abbiamo affidato il diario al nostro collaboratore/operatore Leonardo Rizzo jr, che ha preso parte al viaggio come volntario dell’Unitalsi: “Il nostro pellegrinaggio iniziato mercoledi 5 giugno con la Santa Messa presieduta da Mons. Nunzio Galatini, e, successivamente al Santo Rosario che ha così ufficialmente dato inizio al nostro itinerario di Fede. Il giorno successivo tutti i sacerdoti erano disponibili alla “riconciliazione”, dando così la p possibilità di confessarsi ai tantissimi pellegrini, arrivati puntualmente arrivati a Lourdes. Il momento clou del terzo giorno a Loudes è stata la via Crucis alla prateria e la Santa Messa al del pellegrinaggio alla Basilica del Rosario
durante la quale Caterina Perre, una ragazza di Reggio Calabria a ricevuto la sua prima comunione e sono stati anche celebrati due anniversari di matrimonio, un 25° e un 50° di partecipanti al pellegrinaggio.
Il sabato mattina era prevista la Santa Messa del Pellegrinaggio alla grotta, alla quale, purtroppo non anno potuto partecipare i malati a causa del cattivo tempo.
Poi si è svolta la Liturgia di accoglienza del personale del 1° anno nella chiesa di Santa Bernadette, e il Santo Rosario alla grotta guidato da Don Saverio Mattei che celebra quest’ anno il 25° anniversario dell’ ordinazione presbiterale. Infine alla sera la processione “aux flambeaux”.
Domenica Messa Internazionale e processione dell’Adorazione Eucaristica e alla sera abbiamo partecipato alla proiezione del film “una Donna chiamata Maria” Hossen Lure. L’ultima celebrazione alla quale abbiamo partecipato è stata emozionantissima perché svolta proprio nella chiesa di Santa Bernadette.
“E’ la terza volta che mi reco a Lourdes, ma è sempre più commovente – ci ha raccontato Leonardo – perché quando si va in questi luoghi di comunione con Dio, viene fuori tanta fede e speranza. Soprattutto i malati, speranza di guarigione. E, noi dell’Utitalsi siamo molto orgogliosi di poter accompagnare e aiutare chi ha bisogno nei luoghi delle apparizioni mariane per pregare con loro”.
Una missione particolarmente importante quella dei volontari Unitalsi, che, accompagnando le persone non autosufficienti in questi pellegrinaggi, dimostrano il puro valore di fede, speranza e amore per il prossimo.

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