IL COMUNE DI CARIATI DICHIARA GUERRA AGLI OMBRELLONI







I negozianti di ferramenta sono al settimo cielo. Affari d’oro.
In un paio di giorni hanno esaurito finanche le riserve di magazzino per soddisfare, parzialmente, la richiesta di centinaia e centinaia di quello che è diventato l’oggetto dei desideri per turisti e bagnanti, il gadget dell’estate cariatese 2009: la fettuccia che usano carpentieri, geometri e muratori per misurare muri, terreni, impalcature, tubi e cavi.
Se non hai quella che gli esperti chiamano “rotella metrica” al mare non puoi andare o, se proprio non puoi farne a meno, devi evitare di portarti dietro l’ombrellone, perché se lo pianTi a meno di 5 metri dall’acqua rischi una multa che varia da 25 a 500 Euro.
E si, perché il comune di Cariati, così come altre località marine italiane blasonate che hanno inventato di tutto e di più, si adegua. E che diamine! Siamo o non siamo “Bandiera Blu”?
E mentre a Sanremo è vietato sedere sui muretti; a Capri usare i rumorosi zoccoli in Piazzetta; a Capalbio fumare in spiaggia; a Portofino passeggiare a dorso nudo in centro; ad Eraclea scambiarsi effusioni, da noi ci siamo inventati la distanza minima di sicurezza per l’ombrellone: roba da codice stradale.
Non a caso il comandante della Polizia municipale ha spiegato che non rispettare questa regoletta semplice semplice è come invadere la corsia di emergenza dell’autostrada. Bravo.
E così, ogni mattina, genitori incazzati, arzilli vecchietti, giovani che in vita loro non hanno mai usato neanche il righello, sono alle prese con la stramaledetta rotella che per usarla occorrono almeno due persone.
UnA, coi piedi nel’acqua, che infila il medio nell’anello della fettuccia; l’altro che tira fino a che non arriva a 5 metri, meglio 5 metri e qualche centimetro.
Se c’è vento l’operazione è più complessa; bisogna arretrare sulla sabbia lentamente, per evitare che la rotella si ingarbugli su se stessa.
Dopo diversi minuti,finalmente, con il medesimo entusiasmo di Cristoforo Colombo appena sbarcato nel nuovo continente, riescono a conficcare nella sabbia, che già ti ha bruciato mezzo alluce, l’ombrellone.
Bene, dici che finalmente puoi sistemarti? Macché: è un’angoscia per tutta la giornata.
Ecco cosa succede.
Tu sei lì, che ti godi la brezza sotto il tuo ombrellone leggendo le ultime imprese del Cavaliere e delle sue escort quando arriva la pattuglia “a piedi” dei vigili urbani, rigorosamente in divisa, calzini e scarpe comprese: ma come resistono con 40 gradi all’ombra?
“Signore, ci scusi, ma dobbiamo misurare la distanza tra il suo ombrellone ed il mare”.
Verdetto: “Lei ha posizionato l’ombrellone a 4 metri e 78 centimetri. È in contravvenzione. Cosa fa: concilia?”
Concilio un corno: “Le assicuro che due ore fa questo ombrellone era a più di 5 metri”.
Il vigile si toglie gli occhiali da sole: “Non faccia il furbo, constati pure lei”.
Dannazione, è vero. Non hai tenuto conto della risacca, il ritorno dell’onda che varia decine di volte e che, di conseguenza, allunga o accorcia la distanza tra il tuo ombrellone e la battigia.
Che fare?
Il vigile comprende: “Per questa volta passi la multa ma, per cortesia, si sposti”.
E ricomincia il tran tran, col sudore che ti cola fino ai talloni.
Un caso analogo è capitato sul lungomare, dove la distanza tra la spiaggia ed il mare è di appena 5 metri e 53 centimetri.
A forza di arretrare, un bagnante ha piantato l’ombrellone sull’asfalto, provocando seri problemi alla circolazione.
Qualche furbo ha provato, per evitare le complicate operazioni, a piantare l’ombrellone a ben 8 metri dall’acqua, tanto per essere tranquillo, ed a lasciarlo lì, a suo rischio, anche la notte.
Ma è un giochetto previsto, perché c’è una norma che vieta espressamente di abbandonare di notte qualsiasi oggetto sull’arenile, pena una salatissima multa.
Insomma, cari turisti ed amanti del mare, fatevene una ragione: lasciateli a casa questi fottuti ombrelloni che poi, tra l’altro, deturpano ed attirano gabbiani, i quali a loro volta riempiono di escrementi la finissima sabbia di Cariati, la città della tarantella che ha dichiarato guerra agli ombrelloni.





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