Cariati, CSF: sentenza Tar rende giustizia


a catena sono 63 le delibere comunali nulle...e adesso chi paga?



Il TAR della Calabria ha depositato oggi 11/settembre/2013 la sentenza adottata nella Camera di Consiglio del 5 luglio u.s. Fino ad ora il massimo segreto in ordine al tenore della sentenza ha impedito di conoscere l’esito del ricorso proposto dai consiglieri di opposizione Filomena Greco, Francesco Cosentino, Mario Sero e Tommaso Critelli avverso la delibera adottata dal Consiglio Comunale di Cariati n. 63 del 29/11/2012 con oggetto “ esercizio finanziario 2012 – salvaguardia degli equilibri di bilancio e ricognizione stato di attuazione dei programmi – art. 193 T.U. 267/2000.
Finalmente il deposito della sentenza avvenuto oggi (11 settembre 2013) rende giustizia ai consiglieri di opposizione che avevano reclamato la violazione di un loro sacrosanto diritto, derivante dall’assunzione da parte della maggioranza di una delibera in mancanza del numero legale richiesto per rendere valida la seduta consiliare. Nonostante le rimostranze dei consiglieri di opposizione, la maggioranza, sindaco compreso, ha ritenuto di procedere egualmente calpestando il “munus” dei consiglieri comunali , cioè la pubblica funzione che compete a ciascun consigliere comunale, così come ha ribadito in maniera chiara e inequivocabile il Tar della Calabria riprendendo il pronunciamento che già aveva manifestato il Consiglio di Stato in sede di appello alla negata sospensiva da parte dello stesso Tar.
Ora non ci sono più dubbi : è nulla non solo la delibera consiliare n. 63 del 29/11/2012 ma anche “ogni altro atto presupposto, connesso e conseguente”. Il che significa che tutte le delibere consiliari e di giunta adottate successivamente e basate sulla delibera 63 sono NULLE.
E’ nullo ad esempio il piano di riequilibrio pluriennale inviato al Ministero, è nullo il conto consuntivo esercizio 2012, sono nulle tutte le delibere di spese adottate dalla giunta che trovano fondamento nel riequilibrio di bilancio esercizio 2012 approvato con la detta delibera consiliare n. 63 che ora, in virtù della sentenza del Tar, è come se fosse inesistente, perciò rende nulli tutti quegli atti dove tale delibera (n. 63/2012) è richiamata.
A questo punto appare inevitabile che il Prefetto debba attivare la procedura per lo scioglimento del Consiglio Comunale ai sensi degli artt. 141 e 193, c.4 del T.U. 267/2000, perché il Comune non ha approvato entro i termini di legge il riequilibrio di bilancio.
Altra nota dolente per il Comune di Cariati riguarda la condanna al pagamento delle spese di giudizio nell’ammontare di € 1.500. Tale circostanza è importante , perché di solito il Tar compensa le spese, cioè ognuno si paga le sue. Nel nostro caso invece il Comune dovrà pagare non solo le sue spese (due avvocati, non bastava uno soltanto ?) ma anche le spese di giudizio. Ci chiediamo se tali spese saranno a carico dei singoli consiglieri di maggioranza, oppure, come in tante altre occasioni, dovrà pagare “Pantalone” ????
Riprenderemo il discorso di questa sentenza non appena avremo conoscenza di quello che intende fare la maggioranza e staremo a vedere anche come si muoverà l’opposizione, fino ad ora vigile e puntigliosa su tutte le questioni comunali.
Cataldo De Nardo
Centro Studi Pier Giorgio Frassati

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