FEDE E MAGIA - Se ne discute all’oratorio di “Cristo Re”






CARIATI - Nella società sbandata, violenta, egoista e irresponsabile in cui viviamo l’occulto, il misterioso, le manifestazioni dell’aldilà, gli inspiegabili poteri attribuiti a certe persone e a certi oggetti, l’astrologia, la magia, la potenza del male sollevano problemi di fede religiosa e nel contempo stuzzicano la curiosità.
Grandi città e piccoli villaggi, in ogni parte del mondo, pullulano di cartomanti, sensitivi, medium, veggenti, guaritori, radioestesisti, maghi, streghe vantando una numerosa clientela che alimenta a dismisura un mercato “nero” miliardario
Non sono più Torino, Lione e Praga le capitali del "mistero", perché ormai "messe nere" e riti satanici con "consacrazione di streghe" e profanazioni di ogni sorta si celebrano un po’ ovunque.
La fede porta ad affrontare la realtà in ben altro modo, e cioè accogliendo il progetto di Dio sull’uomo, sulla storia e sulla natura, disponendoci a collaborare responsabilmente alla sua realizzazione.
Per arginare ogni possibile competizione e ogni gemellaggio con il credo, i parroci cittadini (don Pino Mustaro, parroco di Santa Maria delle Grazie e Vicario Foraneo di Cariati – Bocchigliero e don Angelo Pisani, arciprete della parrocchia cattedrale “San Michele Arcangelo), hanno organizzato domani sera, alle 21, presso l’oratorio della parrocchia “Cristo re”, con la collaborazione della diocesi Rossano – Cariati, uno stuzzicante ed originale dibattito, moderato da don Mosè Cariati, sul tema “Fede e magia: dalla presunzione dell’uomo alla salvezza di Dio”.
L’obiettivo primario, spiega una nota stampa della parrocchia ospitante, è quello di chiarire l’incompatibilità fra fede e magia, ma soprattutto con lo scopo di suscitare tra i presenti un proficuo dibattito sui problemi legati alle false credenze”.
Da segnalare gli interventi di mons. Franco Milito, esorcista diocesano e vicario episcopale per la Cultura e l’Ecumenismo e di padre Maurizio Dodaro, anch’egli esorcista diocesano e vicario episcopale per la Vita Consacrata.
Superstizione e magia non hanno basi solide, ma s’adattano alle mode del momento e si reggono esclusivamente sull’aleatorio e sull’allucinogeno, sconfinando spesso in netta opposizione all’insegnamento religioso.
Non è fuori posto ricordare che anche in tema di devozione popolare il magistero ecclesiastico, pur difendendo la legittimità dell’onore da prestare ai santi, ha sempre cercato di mettere argini alle esagerazioni per non sconfinare nel superstizioso e nel pagano.
Dal mago e affiliati, oggi, si va con la stessa disinvoltura, fiducia e speranza di come si va dall’avvocato e dal medico, anche perché egli è elevato a professionista serio e di tutto rispetto. La stampa e la tv, sfidando le forze occulte o in omaggio ad esse, danno ampio spazio a questo tipo di notizie, riservando particolare attenzione ad avvenimenti metapsichici, riti orgiastici o sedute spiritiche. A fomentare queste credenze sono sorti negozi specializzati in materia, dove si vende di tutto: talismani, filtri d’amore, polverine miracolose per ogni tipo di desiderio e persino terra di cimitero e teschi. In questo sfondo tenebroso non è difficile incontrare gente che convive pacificamente con magia, religione e scienza; gente che in caso di malattia chiama il medico, si raccomanda al santo protettore e non rinuncia al parere di un mago, anzi in lui confida particolarmente per via dei suoi poteri "visibili".
“Fare un po’ di luce – spiega lo scrittore Mimmo Maraldo - su un fenomeno così diffuso e intricato, separarvi il vero dal falso, discernere le realtà autentiche, se ve ne sono, è la matassa che andiamo a dipanare. In fondo, magia, religione e scienza scaturiscono tutte dal bisogno di dare una risposta alle nostre angosce, alle nostre incertezze, alle nostre paure, ai nostri mali, alle nostre aspettative e alla nostra esistenza. E se identico è il bisogno, ben diverse sono le risposte della magia, della religione e della scienza. La magia invoca le forze soprannaturali attraverso una serie di riti e di formule; la religione ripone tutto nella fede in Dio; la scienza, infine, si affida esclusivamente alle leggi della natura e sa che non può oltrapassare le barriere delle "scoperte del tempo". Così, di fronte a una malattia, il mago cerca la formula per la guarigione, l’uomo religioso confida e s’abbandona nella preghiera e nella volontà di Dio, il medico ricorre alle medicine e ai rimedi naturali. Il credente non può in alcun modo abbandonarsi a pratiche e ad atteggiamenti magici. La fede porta ad affrontare la realtà in ben altro modo, e cioè accogliendo il progetto di Dio sull’uomo, sulla storia e sulla natura, disponendoci a collaborare responsabilmente alla sua realizzazione. Per arginare ogni possibile competizione e ogni gemellaggio con la fede, basta ricordare il primo comandamento di Dio: "Non avrai altro Dio fuori di me". La vera fede è un bene troppo delicato e prezioso per essere messo in pericolo. Dio ha dato vita a soggetti liberi e non a manichini, ponendoli in un reticolato di grazia e avvolgendoli nel manto del suo Amore. D’altra parte Dio vuole persone che lo amino liberamente e non schiavi che gli ubbidiscono ciecamente. La libertà della volontà - donazione esclusiva di Dio - è la chiave che apre o chiude al Bene o al Male la porticina della nostra anima. Contro la libera volontà dell’uomo”.



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