VIDEO - Leonardo Rizzo, un anno dalla scomparsa




Ha fatto giusto in tempo a darci gli auguri e a regalarci l’ultimo sorriso alla mezzanotte di un anno fa e poi se n’è andato per sempre. Proprio lì, davanti ai nostri occhi che hanno scrutato sùbito oltre le speranze di riverderlo in piedi o almeno sveglio in un letto di ospedale. Si sono spenti i riflettori, è finita la musica, il leone ha smesso di ruggire…queste le immediate sensazioni. E’ come stare in discoteca e trovarsi all’improvviso in un black out al silenzio e al buio. Il black out però questa volta l’ha avuto il suo cuore, il suo grande cuore. Potrei scrivere un libro intero su mio padre, e non mi basterebbe nemmeno. Ha fatto troppe cose, aveva mille sfaccettature. Poliedrico, innovatore comunicativo ed estroverso per carattere, già, quel suo amabile e a volte difficile carattere; non perché fosse arrabbiato per davvero, ma perché in tutto quello che faceva e diceva ci credeva e ci metteva passione. Soprattutto quando si parlava di Cariati e dei suoi problemi, spesso messa in primo piano anche rispetto alla famiglia, come se fosse priorità assoluta. Ha fatto tanto per il suo paese, ma non si esaltava per questo: Radio Centrale, la sua parentesi politica,il giornalismo che lo ha portato a far nascere proprio Il Ponte, le lotte per il territorio…faceva rumore nell’opinione pubblica…ma sapeva farlo bene! Mi ha lasciato una grande eredità, l’onestà e il rispetto per gli altri, non voglio aggiungere altro, anche perché Leonardo Rizzo si leggeva così com’era. E dalle tantissime lettere che in quest’ anno, e soprattutto negli ultimi giorni mi sono arrivate, ho conferma che non ha lasciato il segno solo per me, così come naturalmente un padre lascia il segno per i suoi figli, ma lo ha fatto indelebilmente con tutte le persone che lo hanno conosciuto, che lo hanno amato o lo hanno contrastato.
Per questo motivo ho sentito il dovere, che pian piano evolve sempre più in passione, di assumermi la responsabilità del Ponte, lui è stato il mio maestro anche nel giornalismo, ed è stato del tutto spontaneo seguirne le tracce fino in fondo. A qualcuno manca la sua irruenza nell’affrontare gli argomenti, ma, lo vorrebbe anche lui da papà e “collega”, senza remore e paure di alcun genere ho voluto mantenere le mie inclinazioni e dare la mia impronta senza ansie da prestazioni. A tal proposito devo ringraziare innanzitutto voi lettori, o, come amava chiamarvi lui, navigatori, per aver continuato a seguirci in tantissimi, siamo vicini al traguardo del milione e 700 mila visitatori ed è un numero importantissimo considerata la portata locale del giornale e considerando che alla direzione non c’è più Leonardo Rizzo. Ma il grazie personale più grande lo devo a tutti coloro che, dalla scomparsa di mio padre, hanno fatto sùbito rete intorno a me, non mettendo mai in dubbio il valore di questo giornale, semmai spronandomi a fare meglio, e mettendo a disposizione tempo, risorse, entusiasmo e partecipazione per consentire al Ponte di essere sempre sul pezzo e online e per dare voce al territorio. Un ultimo pensiero va a mia mamma che ha perso la sua colonna portante, ma al tempo stesso si è fatta lei colonna per la nostra famiglia e partecipativa alla vita del giornale.

Non mi dilungo oltre anche perché vorrei dare ancora una volta voce proprio a lui con un video di alcuni momenti più divertenti, significativi e perché no, anche irruenti degli ultimi anni…


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