Straziante addio al piccolo Cocò


A Cassano lutto cittadino, palloncini bianchi salutano la piccola vittima



Sono state trasportate in mattinata nella loro casa, a Cassano Ionio, le salme di Giuseppe Iannicelli e del nipotino di tre anni Nicola Campolongo, uccisi a colpi d'arma da fuoco e bruciati in un'auto insieme con una donna, Ibtissam Touss, marocchina, compagna dell'uomo. Alle 10,30, nella chiesa parrocchiale di San Francesco D’assisi, si sono poi svolti i funerali. Straziante l’arrivo della piccola bara bianca del piccolo Coco', come la vittima era chiamata affettuosamente. "Oggi parlo di vita, perche' noi preti di solito parliamo solo di morte. Oggi voglio parlare anche di vita – ha detto il parroco Don Silvio Renne - l bimbo lo affidiamo al signore e alla Madonna, e se la mamma gli aveva insegnato le prime preghierine, credo che si sia rivolto alla Madonna, per lo spavento. Questa terra manca di progetti concreti – ha ancora detto Don Silvio - e della condivisioni di tutti, e non si deve pensare alla vendetta, perché la vendetta porta nel baratro".
Al termine della funzione religiosa, con un volo di palloncini bianchi, la salma del piccolo Coco' Campolongo e' partita verso il cimitero di Cassano Ionio. La seguiva quella del nonno. La banda suonava, come nella tradizione del paese. Tanta la gente che, all'esterno della chiesa dove si sono tenuti i funerali, davano le condoglianze ai parenti delle vittime. Ma non c'erano piu' i genitori e la nonna, che sono detenuti e, pur avendo partecipato alle esequie, celebrate lontano da flash e telecamere, poi sono stati subito portati via dalle forze dell'ordine e quella del nonno, sono state portate stamane dopo l'esame autoptico sui resti carbonizzati.
"E' una giornata triste, di lutto e di dolore – ha dichiarato invece Giovanni Papasso, sindaco di Cassano Ionio, presente ai funerali - Speriamo solo che il sacrificio di questo piccolo possa significare un impegno per la salvaguardia dell'infanzia e anche un impegno a battersi sempre di piu' contro la criminalita' e il malaffare".

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