Cariati, l’acqua della rete comunale è potabile: si o no?




Di Cataldo De Nardo
Centro Studi Piergiorgio Frassati

E’ ancora in vigore, perché non ancora revocato, il divieto di utilizzo dell’acqua della rete idrica comunale per usi umani, disposto con ordinanza del Sindaco di Cariati n. 21 del 23 gennaio 2014 ?
Siccome non c’è stato alcun messaggio nè ordinanza di revoca di quel divieto, dobbiamo ritenere che ancora oggi (siamo a metà febbraio dunque è trascorso quasi un mese) l’acqua delle rete comunale non è potabile.
A parte l’aspetto economico della vicenda di cui parleremo in altra occasione e che merita comunque una riflessione, dal momento che le famiglie sono costrette ad acquistare acqua minerale non solo per bere ma anche per altre necessità domestiche, non solo alimentari.
In data 23 gennaio 2014 il Sindaco di Cariati emana l’ordinanza n. 1 con cui dispone il DIVIETO DI UTILIZZO DELL’ACQUA DELLA RETE IDRICA COMUNALE SU TUTTO IL TERRITORIO COMUNALE PER GLI USI UMANI .
L’ordinanza del Sindaco è conseguenza delle analisi batteriologiche effettuate dall’Arpacal di Cosenza su campioni prelevati in 7 punti diversi distribuiti sull’intero territorio comunale (Centro Storico e Marina) che risultano tutti inquinati. Dobbiamo ritenere che gli operatori sanitari che hanno effettuato i prelievi lo abbiano fatto qualche giorno o almeno il giorno prima del 23 gennaio 2014, data in cui è stato comunicato al Comune l’esito di quelle analisi.
Con un comunicato stampa del 24 gennaio il Sindaco fa sapere che “ignoti sono riusciti a penetrare all’interno del recinto e di due locali di servizio, evidentemente dotati delle chiavi in quanto non si sono rinvenuti segni di effrazione” danneggiando l’impianto dei pozzi di approvvigionamento idrico in località Petraro.
L’inquinamento della rete idrica cittadina è legato ai fatti di località Petraro?
Nessuno ce lo dice! Resta comunque molto strana la coincidenza, tanto più che gli “ignoti”, così come afferma il Sindaco nel suo comunicato stampa, erano “evidentemente dotati delle Ma la vicenda, già tinta di giallo, si tinge ancora di rosso scarlatto. Ulteriore comunicato stampa del Sindaco in data 29 gennaio 2014 con cui si intende “tranquillizzare la cittadinanza” perché “ da quelli ( “analisi” n.d.r.) effettuati dallo studio tecnico-biologico
accreditato Liguori-Caminiti, i risultati sono tutti negativi. E’ stata certificata, quindi, la piena potabilità dell’acqua erogata dalla condotta comunale. Permane , tuttavia, l’ordinanza di chiusura. Per maggiore cautela sarà revocata solo quando questi risultati troveranno conferma nelle nuove analisi, che su richiesta del Comune, l’ASP dovrà effettuare nuovamente” .
E come se ciò non bastasse, lo stesso studio Tecnico Chimico-Biologico Liguori-Caminiti in data 30 gennaio , esterna delle precisazioni confermando l’esito di potabilità delle acque accertato dallo stesso studio tecnico su richiesta del Sindaco in seguito “agli interventi di bonifica e di disinfezione, tempestivamente messe in atto dall’Ufficio Tecnico comunale”
Sarebbe interessante sapere quali interventi sono stati messi in atto dal Comune, ma il discorso si farebbe lungo e complicato !
Restano comunque degli interrogativi:
Quali esiti hanno sortito gli accertamenti in ordine al denunciato danneggiamento degli
impianti idrici del Petraro?
L’inquinamento della rete idrica comunale è legato ai detti danneggiamenti?
Come mai, ancora oggi non è stata revocata l’ordinanza del Sindaco del 23 gennaio che vieta l’uso dell’acqua della rete idrica comunale per gli usi umani?
Se qualcuno mi taccia di essere di parte, ebbene, lo sono! Sono dalla parte dei cittadini, la cui salute, ritengo, merita più rispetto!

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