Legambiente, sistema rifiuti impazzito e gestione inesistente




"Una situazione di estrema difficolta' ed imbarazzante che vede anche il recente rapporto Arpacal registrare percentuali di raccolta differenziata del 20%: siamo all'assurdo, quando solo al 31 dicembre 2012 la percentuale da raggiungere per legge era del 65% e quindi ben al disotto della percentuale minima stabilita come obiettivo. Impianti inadeguati e che come lo stesso Dipartimento Ambiente della Regione Calabria dichiara "non hanno la capacita' per trattare la totalita' dei rifiuti indifferenziati prodotti". Una corsa alle discariche non piu' giustificabile dopo quasi 20 anni di commissariamento e dopo una fase ordinaria che ha solo pensato a gestire l'emergenza e non ha offerto alternative valide al conferimento in discarica dei rifiuti tal quale, quelli non differenziati, e per cui l'Unione Europea ci considera fuori legge e ci espone a pesanti infrazioni comunitarie". Cosi' Legambiente "fotografa" l'emergenza rifiuti in Calabria. "In questi anni - si legge in una nota - abbiamo proposto soluzioni e alternative alle linee guida approvate dalla Giunta Regionale, e ben un anno fa abbiamo ribadito la necessita' che la Regione si dotasse di impianti di compostaggio, essenziali per completare il ciclo virtuoso dei rifiuti, e destinare risorse adeguate per azioni concrete in grado di avviare la raccolta differenziata porta a porta spinta: la sola che puo' farci uscire dalla perenne e continua emergenza rifiuti. Proposte che abbiamo ribadito in sede di audizione alla IV Commissione Consiliare Regionale, dove abbiamo prodotto osservazioni in merito alle linee guida ed al progetto di legge di gestione dei rifiuti in discussione in Consiglio Regionale, ma di cui si sono perse le tracce". "Abbiamo fatto rilevare - sostiene ancora Legambiente - che non serve a nulla la recente gara che vede l'impiego di ingenti risorse impegnate per arginare il degrado delle nostre strade invase da rifiuti, che rappresenta il fallimento della politica tutta. Si tratta di ben 77milioni e 760mila euro (oltre Iva) per un anno per l'affidamento del servizio di accettazione, imballaggio, stoccaggio temporaneo delle ecoballe, carico su vettore delle ecoballe, trasporto, recupero e/o smaltimento in ambito internazionale e comunitario di rifiuti. Soldi sicuramente sprecati poiche' alimentano un sistema inefficiente che basa tutto sulle discariche, e che deve fare i conti con l'esaurimento delle discariche pubbliche, o prossime alla saturazione, mentre le volumetrie disponibili nelle discariche private non sono in grado di assicurare, in maniera adeguata a quanto richiesto, lo smaltimento degli scarti di lavorazione e del rifiuto tal quale eccedente la capacita' di trattamento impiantistico. In particolare, a fronte delle circa 2250 tonnellate di rifiuto tal quale prodotto quotidianamente (su base annua di 365 gg), le capacita' nominali di trattamento si attestano sulle 1050 tonnellate, con un deficit di circa 1200 tonnellate al giorno. Conseguentemente, buona parte dei rifiuti urbani prodotti non ha possibilita' di essere trattata in idoneo impianto e sino ad oggi sono stati conferiti direttamente in discarica come tal quale, in virtu' delle Ordinanze contingibili ed urgenti emesse dal Presidente della Regione, che non hanno fatto altro che aggravare e far collassare il gia' precario sistema di gestione. Ecco perche' la Calabria, tenuto conto dell'attuale capacita' di trattamento dell'impiantistica regionale, ha la necessita' di ricorrere al recupero e/o allo smaltimento fuori regione. In questo scenario, pochi sono i comuni virtuosi che si impegnano e raggiungono ottimi risultati nella raccolta differenziata spinta e quei pochi oggi, purtroppo, vedono svanirsi e soffocarsi l'impegno e i risultati raggiunti. Molti di questi sono piccoli comuni anche se non mancano comuni di medie dimensioni. Riteniamo, invece, molto positiva la bozza di progetto del nuovo piano di gestione dei rifiuti e raccolta differenziata per il sub ambito Catanzaro e Gimigliano redatto da Conai nell'ambito del protocollo d'intesa firmato con il Comune di Catanzaro qualche mese fa. Per questo piano, riteniamo fondamentale bruciare le tappe per arrivare alla sua approvazione definitiva e messa in pratica". "In tal senso e' fondamentale che i Comuni dell'ambito si affrettino a decidere tra le varie ipotesi progettuali presentate da Conai per procedere al piu' presto alla progettazione finale del piano industriale e al bando di gara per il gestore unico entro la fine di maggio. Tutti i comuni calabresi devono seguire questa strada per far uscire la Calabria dal tunnel dell'emergenza e dei falliti commissariamenti. Un commissariamento iniziato nel 1997 che si e' caratterizzato solo per i suoi fallimenti nei mancati obiettivi di raccolta differenziata, nello sperpero del denaro pubblico e nella gestione poco efficace e trasparente, per la conflittualita' con le comunita' e le istituzioni. La cui gestione ha prodotto una situazione impiantistica a dir poco imbarazzante con un inceneritore a Gioia Tauro assolutamente sovradimensionato, con impianti di trattamento meccanico biologico inadeguati al compito per cui sono stati costruiti, con una drammatica carenza di impianti per produrre compost di qualita'. "Il sistema impiantistico pubblico in Calabria - dichiara Francesco Falcone, presidente di Legambiente Calabria - e' assolutamente inadeguato e deve voltare pagina. Serve un programma straordinario di ammodernamento impiantistico finalizzato al nuovo scenario fondato sul riciclaggio e sulle auspicate politiche di prevenzione che ad oggi sono ancora un miraggio". In questo nuovo scenario non capiamo assolutamente la necessita' di realizzare un impianto di trattamento dei soli rifiuti indifferenziati e una nuova discarica di servizio previsti dalla Regione Calabria nel sito di Alli, quando sarebbe invece fondamentale rimodulare quel finanziamento per nuove soluzioni impiantistiche finalizzate al riciclaggio a servizio del nuovo scenario di raccolta differenziata previsto per Catanzaro. Cosi' come non comprendiamo le ragioni di realizzare discariche come quelle della Battaglina nel catanzarese, a Celico e Lago nel cosentino, e nella provincia di Reggio. "Cosi' perseverando - afferma Falcone - non si vede la fine. Occorre una forte inversione di tendenza ed una assunzione di responsabilita' di tutta la classe politica e dirigente della nostra regione".

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