A Cariati l'acqua della discordia




Come se non bastasse il problema dei rifiuti vaganti e puzzolenti, Cariati è nel pieno equivoco della possibilità di utilizzo o meno dell’acqua per usi umani. E’ già accaduto altre volte nel corso dell’anno che il sistema idrico cariatese sia andato in tilt per qualche motivo, non è la prima ordinanza di divieto di utilizzo dell’acqua, ma di certo è quella che più sta destando polemiche. Tutto ruota intorno all’ordinanza emessa dal sindaco Sero esattamente un mese fa, il 23 gennaio, nella quale si vietava l’utilizzo dell’acqua per usi umani a causa di un “sabotaggio” in località Petraro (davvero sfortunato il sistema idrico locale perché accade sempre qualcosa che motivi le tracce di escherichia coli trovate più di una volta dall’Arpacal, anche in piena estate al culmine della stagione turistica).
Il Centro Studi Frassati, attraverso l’ex sindaco di Cariati Cataldo De Nardo, aveva posto settimana scorsa alcuni quesiti, tra cui il chiarimento sulla validità della stessa ordinanza, la presenza del “solito” batterio legata necessariamente a quanto avvenuto in località Petraro e comunque sapere quali interventi siano stati messi in atto.
Il sindaco Filippo Sero da parte sua fa sapere che il divieto vige ma l’acqua è potabile. Stride un po’ come concetto, ma questo è quello che leggiamo nel comunicato diffuso. In pratica dalle analisi commissionate dal Comune l’acqua sarebbe potabile, ma sono in corso lavori importanti all’impianto del Petraro perciò una volta terminati saranno commissionate nuove analisi da parte dell’Arpacal che eventualmente accerterà la potabilità per poi lasciare il nulla osta alla revoca da parte del primo cittadino.
Insomma, consentiteci di osservare che ci sembra tutto e il contrario di tutto in un solo concetto, praticamente come dire “bevete l’acqua sulla fiducia perché le analisi dicono che è buona ma l’ordinanza ancora in vigore dice il contrario”. Sbalorditivo.
Non si fanno attendere le nuove considerazioni di De Nardo che denuncia le contraddizioni incredibili che contraddistinguono anche questa vicenda cariatese: “ Le scuole, le famiglie , gli esercizi pubblici, come fanno? Sembra che questo non importi a nessuno – dice De Nardo– Il dramma è che qui il “gravissimo inconveniente” è ormai ordinaria amministrazione . Lungi da noi ogni forma di allarmismo, ma vogliamo richiamare l’attenzione delle Autorità preposte per la risoluzione di un problema di cui ne va la salute pubblica. Una seria ricognizione dell’Autorità sanitaria potrebbe verificare se e come l’inconveniente abbia prodotto effetti indesiderati sulla salute dei cittadini.
Riteniamo di appartenere a un paese (ancora) civie, con diritto ad essere informati bene e subito su problemi di tale portata e interesse per la salute dei cittadini, inestimabile bene per ognuno di noi – conclude De Nardo - Proprio per questo ancora una volta siamo ricorsi al Prefetto di Cosenza nella speranza che riservi uno sguardo alla situazione locale.”

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