Rifiuti, Pugliano mira a Scala Coeli e Celico




"O utilizziamo le strutture di Celico e Scala Coeli o la Calabria, per altri tre mesi almeno restera' invasa dai rifiuti perche' non ci sono soluzioni, alternative". Non usa mezzi termini l’assessore dell'assessore regionale all'Ambiente, Francesco Pugliano, rispetto all'emergenza rifiuti in Calabria. Nel corso di una conferenza stampa che si e' svolta a Catanzaro, Pugliano ha sostenuto che "le nuove previsioni sono ancora piu' allarmanti rispetto alle precedenti. Per le strade della Regione ci sono ancora 40 mila tonnellate di rifiuti, di cui la meta' sono nel Cosentino - ha spiegato - e le sto tentando tutte per non lasciarle li'". L'assessore ha aggiunto: "se non possiamo ancora mandare i rifiuti all'estero e non possiamo farlo nemmeno in altre regioni italiane, la soluzione e' guardare in casa nostra". Ed e' per questo che l'assessore della giunta Scopelliti ha ricordato che ci sono tre strutture in Calabria che hanno le autorizzazioni in regola: "La prima e' Melicucca' che e' pubblica ma ancora sotto sequestro, quindi non utilizzabile; restano Celico e Scala Coeli, che sono due discariche private che hanno ottenuto tutte le autorizzazioni necessarie".
Tuonano le associazioni anti discarica che da anni combattono per evitare di continuare a sotterrare rifiuti come unica soluzione, magari in luoghi da preservare per le produzioni agricole di origine protetta. “Non ci sono proprio i presupposti per aprire la discarica, non solo dal punto di vista ambientale, ma anche prettamente tecnico – fanno sapere dal comitato di Scala Coeli - È buona norma analizzare il problema puntualmente per avere ben chiare le criticità per poi elaborare la soluzione ottimale e poi metterla in pratica, quindi chi si occupa di un problema o in questo caso di emergenza dovrebbe essere preparatissimo. Lei Presidente - scrivono ancora in un comunicato rivolgendosi a Scopelliti - con le sue ultime dichiarazioni ha dimostrato la non conoscenza totale dei volumi giornalieri di rifiuti, della quantità teorica che finirebbe a Scala Coeli e quanto peserebbe sul totale del volume giornaliero, ancor peggio non ha proprio idea di come si affronta un problema e lo si risolve in modo strutturale , motivo per cui Lei è inadeguato anche soltanto a parlare dell’apertura della discarica di Scala Coeli, e la sua posizione insieme al suo Assessore all’Ambiente si aggrava se si considera che non siete a conoscenza dei vostri stessi atti visto che avete diffidato la Bieco srl (prot. N.0308136 del 02/10/2013).
Alle prime piogge sono crollate le strade di accesso alla discarica, già gravate da ordinanze di divieto di transito. La soluzione potrebbe essere l’abbanco via aerea.
Dalla Presila i sindaci interessati all’impianto di Celico sostengono che “Pugliano dovrebbe sapere che secondo le direttive europee e la normativa nazionale la discarica rappresenta il sistema di smaltimento "residuale", poiche' deve essere inviato in discarica solo il rifiuto dal quale non e' piu' possibile recuperare ne' materia ne' energia. L'ordinanza regionale che le amministrazioni e la popolazione locale contestano autorizza in deroga alle leggi vigenti,ed alla circolare ministeriale del 7.08.2013, lo smaltimento dei rifiuti "tal quale" senza un preventivo trattamento, con forti rischi quindi per la salute e per l'ambiente”.
I Sindaci hanno anche concordato nel ripensare tutto il sistema del ciclo dei rifiuti in un'ottica consortile e di ambito territoriale ottimale riproponendo un uso stabile dell'impianto di Celico come sito per il conferimento dei rifiuti dei comuni del territorio che abbiano raggiunto almeno il 60% di raccolta differenziata, così come approvata di recente nei consigli comunali".
Dal basso Ionio cosentino arriva la proposta del sindaco di Cariati e dell’assessore provinciale Trento di sperimentare un impianto innovativo che trasformi i rifiuti solidi urbani (RSU) in combustibile solido secondario (CSS) utilizzabile a sua volta come sostituto del carbone negli impianti industriali.

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