E se l’ospedale di Cariati riaprisse per volere di imprenditori locali?




Non è fantascienza, ma una serie di voci che si rincorrono insistenti in questi giorni. Molti ci sperano, altri sognano ancora e vogliono una svolta, perciò laddove non arriva il pubbico perché non rivolgersi a un privato, soprattutto se proprio di Cariati? Dopo anni di bistrattamento e di declassamento dell’ex ospedale di Cariati, riconvertito a casa della salute non ancora proprimente avviata, potrebbero aprirsi nuovi scenari inaspettati. Sono in tanti cariatesi che starebbero chiedendo a una nota famiglia di imprenditori locali di interessarsi e impegnarsi in prima persona per un eventuale acquisto della struttura. Di ieri l’ufficialità della riapertura di Cardiologia che ha ridato un po’ di speranza ai cittadini che ormai sono costretti a fare viaggi di molti chilometri per sciocchezze, come anche per urgenze, (se va bene fino a Corigliano o Crotone, se va male fino a Cosenza). Nonostante l’iniezione di fiducia, il percorso della riconversione si presenta ancora lungo e farraginoso. Allora proviamo a fantasticare un attimo anche noi e a pensare cosa potrebbe accadere se la notizia dell’acquisizione dell’ospedale da parte di questa grossa realtà imprenditoriale cariatese fosse fondata…: il dato più evidente sarebbe che Cariati stessa ricomincerebbe a riacquistare un valore. La riapertura di una serie di reparti e l’offerta di servizi sanitari necessari in questo punto geografico della regione, porterebbero innanzitutto alla creazione di nuovi posti di lavoro, per non parlare dell’indotto economico che gira attorno a una struttura ospedaliera. Il vantaggio immediato per i potenziali pazienti sarebbe riavere dei reparti aperti a pochi chilometri di distanza da casa con la possibilità di intervenire subito su alcune patologie. I vantaggi a lungo termine si ripercuoterebbero soprattutto sull’economia del paese all’interno del quale ricomincerebbero a fiorire il lato economico legato al funzionamento dell’ospedale, ci riferiamo a bar, ristoranti piuttosto che fiorai, insomma tutte attività commerciali collaterali all’arrivo di gente che si recherebbe a Carati per raggiungere l’ospedale.
A dire la verità abbiamo provato a chiedere direttamente a un odei protagonisti dei “rumors”, il quale ha elegantemente glissato sull’argomento senza negare né confermare l’interesse da parte della sua azienda a un eventuale acquisto dell’ospedale, ma che ci ha invece confermato il fatto che molte persone stanno chiedendo al suo gruppo imprenditoriale di prendere in mano la situazione privatamente, cosa che per altro ci è stata segnalata proprio da alcuni dei nostri lettori.
La chiusura dell’ospedale di Cariati è rimasta una ferita aperta non solo per il paese ma per tutto il basso Ionio cosentino, considerando che è stato solo l’inizio di un declino e di una invisibilità (soprattutto politica) che sta gettando nell’oblio l’intero territorio, è ovvio che la notizia che sta girando in questi giorni, vera o meno che sia, sta facendo sperare e anche sognare tutti quelli che credono ancora in un futuro per l’ospedale “Vittorio Cosentino”.

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